Manovra oggi in Aula al Senato. Verso la fiducia sul maxiemendamento

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La Commissione bilancio sospende i lavori senza votare alcun emendamento. Previsto un taglio per 3 anni dell'adeguamento delle pensioni oltre i 1.520 euro al mese e un taglio a quelle oltre i 100mila l'anno. Di Maio: "Non aumento Iva"

Dopo la conferma dell’accordo con la Commissione europea, oggi pomeriggio la manovra approda al Senato: la commissione Bilancio ha interrotto i lavori lasciando spazio all'Aula di Palazzo Madama, riunita alle 17. Pesanti proteste da parte delle opposizioni per il mancato lavoro della commissione dove non è stato finora votato alcun emendamento e non ci sarebbero i tempi tecnici per farlo. Pd e Leu, molto critiche, hanno abbandonato la commissione. Si va verso la richiesta di fiducia su un maxiemendamento (presentato forse in serata o al massimo domani) che recepisca le proposte di governo e relatori. "È probabile che arrivi un maxiemendamento per l’Aula”, ha confermato il presidente della commissione Daniele Pesco (M5s), non escludendo "l'eventualità di andare in Aula senza mandato al relatore". La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato la capigruppo che deve decidere come proseguire (TUTTE LE NOVITÀ).

Conte: "Procedura infrazione andava evitata"

Con l’accordo raggiunto tra Commissione europea e governo italiano è stato scongiurato l’avvio di una procedura d’infrazione. Roma ha rivisto al ribasso la stima del deficit/Pil: l'indebitamento netto si attesterà al 2% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e all'1,5% nel 2021. Nuovi numeri anche per quota 100 e reddito di cittadinanza: è di 2,7 miliardi l'ammontare di risorse che si recuperano dal Fondo per il primo e di 1,9 miliardi da quello per il secondo. Con un taglio negli stanziamenti per entrambi, quindi, che è di quasi 5 miliardi. Proprio sulle correzioni, il premier Giuseppe Conte ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera: “Attraversare una procedura di infrazione che avrebbe messo sotto controllo i conti dell'Italia per 7 anni, inutile negarlo, avrebbe avuto un costo politico molto elevato, e forse non del tutto prevedibile”. Mentre sul dialogo con i due vicepremier, Di Maio e Salvini, ha precisato: "Per evitare che il negoziato si complicasse, ho chiesto e ottenuto una linea di comunicazione più attenta”.

Aumenti pensioni tagliati oltre i 1.522 euro

L'emendamento del governo alla manovra prevede anche un taglio dell'adeguamento delle pensioni oltre i 1.522 euro al mese (3 volte il minimo): la decurtazione maggiore, fino al 60%, scatta per gli assegni oltre i 4566 euro. L'indicizzazione piena ci sarà solo per le pensioni fino a 1.522 euro, poi sono previste sei fasce di tagli. Taglio anche alle pensioni d'oro, dal 2019, oltre i 100mila euro lordi. Cinque le fasce individuate: tra i 100mila e i 130 mila l'aliquota marginale di riduzione sarà del 15%, che salirà al 25% per la fascia 130mila-200mila e ancora al 30% per le pensioni fra i 200mila e i 350mila. Per le pensioni fra i 350mila e i 500mila l'asticella sale al 35% e oltre i 500mila euro arriverà al 40%. La misura sarà in vigore per cinque anni.

Aumento Iva, Di Maio: “Non c’è quest’anno e non ci sarà nei prossimi”

Mentre sull’aumento dell’Iva, in mattinata sono arrivate le precisazioni di tutti e due i vicepremier. Prima quella di Di Maio, a Radio Capital: "Non c'è un aumento dell'Iva quest'anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni". Poi quella di Salvini che ha confermato quanto detto dal leader pentastellato.

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