Tav, Commissione Ue: "L'Italia rischia di dover restituire fondi". Toninelli smentisce

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Un portavoce ha spiegato che potrebbe essere applicato il principio di "usare o perdere" i finanziamenti, se questi non possono essere spesi in linea con le scadenze. Il conto totale potrebbe arrivare a 1,2 mld. Il ministro dei Trasporti: "Finanziamento non a rischio"

Dopo l’annuncio del governo del rinvio al 2019 delle decisioni sulla Tav, per i ritardi o l'eventuale abbandono del progetto, l’Italia rischia di dover restituire i fondi europei. È questo l’avvertimento della Commissione Ue: “Non possiamo escludere di chiedere all'Italia di ripagare i contributi Cef già avuti”, ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario, “se i fondi non possono essere ragionevolmente spesi in linea con le scadenze dell'accordo di finanziamento, in applicazione del principio 'usare o perdere i fondi'”. La cifra dei fondi che l'Italia potrebbe dover rimborsare “al momento non può essere indicata", ha detto il portavoce, ma, ha sottolineato, "speriamo questo non succeda perché pensiamo che la Torino-Lione sia un progetto importante". L'ipotesi di perdere il finanziamento viene però negata dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli: "L'interlocuzione che in queste settimane ho svolto con il governo francese e che attualmente è in corso con la Commissione europea ha lo scopo di portare avanti" la condivisione dell'analisi costi-benefici della ferrovia Tav Torino-Lione "senza compromettere la disponibilità del finanziamento europeo".

1,2 miliardi di euro

Secondo fonti qualificate di Bruxelles, come riporta l'Agi, sarebbe di circa 500 milioni di euro l'ammontare dei fondi che l'Italia rischia di dover rimborsare all'Unione Europea. Ma il conto potrebbe salire ulteriormente e avvicinarsi a 1,2 miliardi, se si tiene conto delle risorse nel bilancio Ue ancora disponibili per la Tav fino al 2020 e che verrebbero dunque riviste o cancellate. I 500 milioni di euro sono l'ammontare dei fondi già versati dal bilancio comunitario all'Italia per la Tav dall'avvio del progetto a oggi. Per il periodo di bilancio 2007-2013, l'Ue ha effettuato esborsi pari a 370 milioni di euro per la Tav, a cui si aggiungono 120 milioni già pagati per il 2014-2020. Inoltre, l'Italia rischierebbe di perdere una parte o la totalità dei 694 milioni di euro ancora disponibili per il periodo di bilancio 2014-2020.

Possibili modifiche all'accordo di finanziamento

Un portavoce della Commissione, Enrico Brivio, ha spiegato che "a seconda dell'evoluzione nelle prossime settimane, potrebbero essere necessarie delle modifiche al cosiddetto Grant agreement, l'accordo di finanziamento per modificare la portata dell'azione e il suo calendario nella prima parte del prossimo anno". La riduzione o la cancellazione degli stanziamenti futuri potrebbe avvenire nell'ambito delle modifiche al Grant agreement. Secondo le stesse fonti, infine, la cancellazione della Tav non sarebbe conveniente per l'Italia perché, nel prossimo periodo di bilancio 2021-2027, la quota di cofinanziamento a carico dell'Ue dovrebbe passare dal 40% al 50%.

Toninelli: "No giudizi prima della conclusione dell’analisi"

"Ribadisco ancora una volta che l'analisi costi benefici sarà resa pubblica, che sarà condivisa con il Governo francese, che sarà presentata insieme ad una parallela analisi tecnico giuridica", ha dichiarato Toninelli (VIDEO), rispondendo in Senato a un'interrogazione del Pd che chiedeva di conoscere i tempi di completamento dell'analisi costi-benefici "attesa fra ottobre e novembre e poi posticipata". "Far credere che tutto lo sviluppo infrastrutturale del Paese dipenda da una singola opera è estremamente riduttivo e offensivo nei confronti degli italiani", ha poi aggiunto il ministro, sottolineando di "non voler anticipare alcun giudizio sulla tratta Torino-Lione fino a che le analisi in corso non saranno concluse".

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