Il vicepremier ha ribadito la disponibilità a dialogare con l’Unione Europea per modificare la legge di bilancio, ma senza stravolgere le misure promesse come il reddito di cittadinanza che “arriverà così come è partito”
"Nella trattativa, se non si chiede al governo di tradire gli italiani, possiamo portare avanti tutti i punti di caduta e compromessi che vogliamo", così il vicepremier Luigi Di Maio oggi a Treviso per incontrare i lavoratori di un'azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ha ripetuto di essere aperto a dialogare con l'Ue sull'eventuale previsione di abbassamento del rapporto fra deficit e Pil dal 2,4% al 2%: "Non fermiamoci ai numerini. Se l'economia rischia di fermarsi noi dobbiamo fare una manovra che mette soldi nell’economia". Il ministro del Lavoro è poi tornato sulla questione del reddito di cittadinanza chiarendo che "come è partito così arriva".
“Reddito di cittadinanza solo a chi cerca un lavoro”
Di Maio ha spiegato che il reddito di cittadinanza "arriverà alle persone che vorranno mettersi in gioco per trovare lavoro". Lo Stato proporrà un'occupazione e se il disoccupato non accetterà la proposta perderà il reddito. Secondo quanto detto dal vicepremier ci saranno agevolazioni anche per le aziende: "Se un'impresa assume chi prende il reddito avrà uno sgravio fiscale pari al reddito di cittadinanza che prendeva quella persona". Il ministro ha aggiunto che “la spesa più grande che facciamo in legge di Bilancio non è per il Reddito di Cittadinanza o per quota 100, ma è per bloccare l'aumento dell'Iva che il governo precedente aveva già programmato”.
Gli incentivi 4.0 alle aziende, tasse a gioco d’azzardo e banche
Il vicepremier ha detto che nella manovra, inoltre, ci saranno "l'Ires al 15% per tutte le imprese che investono o assumono, sgravi fiscali per Industria 4.0, il superammortamento e l'iperammortamento confermati, l'Imu sui beni strumentali e sui capannoni che vogliamo detassare e quasi del tutto eliminare”. Di Maio ha rassicurato, invece sui 6,5 miliardi di tasse in più, che secondo la Cgia entreranno nelle casse dello Stato nel 2019. Il vicepremier ha specificato che riguarderanno solo le banche, le assicurazioni e le società del settore del gioco d’azzardo, mentre dal prossimo anno “per il 99,9% delle imprese italiane, cioè pmi e le altre grandi imprese è previsto un taglio delle tasse di 500 milioni" che "salirà nel 2020 a 2 miliardi di euro e a 4 miliardi di euro nel 2021”.
Rifiuti, pagare in base a quantità prodotta
Nella legge di bilancio, Di Maio ha aggiunto che il governo sta lavorando per inserire anche una norma per portare la stessa quota di raccolta differenziata che c'è a Treviso, uno dei comuni che riciclano più alti quantitativi di rifiuti nel Paese, nel resto d'Italia. Con la nuova misura le famiglie pagheranno la tasse dei rifiuti in base all'immondizia che producono, non in base ai metri quadri della propria casa. "Se riusciamo a fare questo - ha spiegato il vicepremier - non serviranno più i mega impianti di incenerimento ma soltanto creare un modello di raccolta differenziata in cui i cittadini risparmiano sulle tasse e allo stesso tempo abbiamo più posti di lavoro".
Di Maio: "Economia ferma per colpa del Pd"
Il ministro del Lavoro ha poi parlato della situazione dell’economia italiana ancora stagnante dicendo che è la conseguenza della politica della precedente amministrazione: "È logico che l'economia si fermi se l'ultimo governo del Pd ha fatto una manovra insipida che non aveva alcun investimento". Di Maio ha sottolineato che mentre il centrosinistra aveva messo "poche centinaia di milioni di euro" per la legge di bilancio 2018, il governo gialloverde ne metterà 37 miliardi: "I soldi ci sono per far ripartire l'economia ma bisogna mettersi in testa che è proprio perchè in questi anni si continuava a tagliare dai servizi essenziali, la sanità, il welfare, il motivo per cui la gente si è impoverita". Per il vicepremier, oggi l'unico modo per riavviare l'economia "è far ripartire il potere d'acquisto degli italiani".
Autonomia Veneto in Cdm entro dicembre
Infine, a margine di un incontro a Spresiano, Di Maio ha rassicurato i veneti sull'autonomia della Regione che "si deve dare il prima possibile". Il governo sta lavorando insieme ai ministri competenti e il tema sarà affrontato nei vari consigli dei ministri di dicembre. "Non perderemo o prenderemo tempo: i veneti avranno l'autonomia in tempi certi". La conferma dell'impegno anche da parte della Lega arriva da Salvini che, ricordando come il tema sia presente nel Contratto di Governo, ha aggiunto: "Noi non abbiamo mai avuto dubbi. Nelle prossime settimane il provvedimento inizierà il percorso, in accordo per ora con i governatori di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ma presto con tante altre Regioni che vorranno gestire meglio soldi e competenze".
Conte al G20: "Le nostre azioni sono credibili"
Intanto, ieri, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante il G20, ha detto di essere fiducioso sulla possibilità di trovare un accordo con l’Ue ed evitare la procedura di infrazione europea sulla legge di bilancio. Al commissario europeo per gli Affari economici Pierre Moscovici, che sulla manovra ha chiesto all'Italia "una riduzione del deficit concepita in modo credibilie”, il premier ha risposto: “Le nostre azioni sono credibili”. Ma Moscovici, presente anche lui al G20 a Buenos Aires, ha aggiunto che nonostante il dialogo con Roma sia aperto ora servono i fatti: "Il clima è cambiato ma ora abbiamo bisogno di azioni decisive".