Raggi assolta, M5s attacca stampa. Berlusconi: anticamera dittatura. Salvini: sciocchezze

Politica
Il vicepremier Matteo Salvini e Silvio Berlusconi (FOTO: Archivio Ansa)

Scontro fra Lega e FI dopo l'attacco ai giornalisti di Di Maio e Di Battista. Pure il governatore Dem del Lazio critico: "Contento per assoluzione sindaca, ma i pentastellati come iene feroci". Il senatore Paragone: "Nel giornalismo tante puttane e ancor più sputtanati"

Il duro attacco alla stampa da parte del M5s, dopo l’assoluzione della sindaca di Roma Virginia Raggi (LA GIORNATA DELLA SINDACA), scatena le polemiche. Critiche da più parti arrivano ai pentastellati accusati di aver calcato la mano attraverso le parole di Luigi Di Maio (“Giornalisti sciacalli”) e Alessandro Di Battista (“Pennivendoli-puttane”). Forza Italia con Silvio Berlusconi parla di “clima illiberale, anticamera della dittatura”. Ma il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini non ci sta e replica all'ex presidente del Consiglio: "Sciocchezze". Il Pd con Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e candidato alla segreteria Dem, invece invita Di Maio a “chiedere scusa” ai giornalisti per l’aggressione. Ma il M5s non arretra. Per il senatore Gianluigi Paragone, giornalista prima della candidatura coi pentastellati,  “nel giornalismo ci sono tante puttane e ancor più sputtanati” (L'INTERVISTA DI MARIA LATELLA A PARAGONE).

Berlusconi: “Siamo all'anticamera di una dittatura”

Anche Silvio Berlusconi critica l’operato del M5s, arrivando al congresso dei giovani di Forza Italia, a Roma. “C'è un'aria di illibertà, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura, se continua così. Dopo aver salvato l'Italia dagli eredi dei comunisti nel '94 - aggiunge -, sono ancora in campo per dare un contributo al nuovo salvataggio dell'Italia. Penso ci sia la certezza che il centrodestra rimanga unito e che questo governo non possa durare. La Lega si accorgerà che non può tradire i suoi elettori e il governo cadrà. A quel punto ci sono due possibilità: o un mandato di governo al centrodestra che cerchi i voti in parlamento per una maggioranza, oppure nuove elezioni".

Salvini: “Sciocchezze da frustati di sinistra"

L'intervento di Berlusconi non trova d'accordo Salvini. "Io certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra. Chi parla di rischio dittatura in Italia non ha ben presente che l'Italia sta bene", replica il ministro dell'Interno e vicepremier. "Mi dispiace che Berlusconi - continua Salvini - usi le parole che di solito usano i Renzi, le Boldrini e gli Juncker". In precedenza il leader leghista, si era schierato ”con i colleghi giornalisti che fanno bene il loro lavoro, non con chi applica pregiudizi. Faccio il giornalista e apprezzo la libertà di pensiero e critica, ma a volte non c'è informazione ma pregiudizio nei confronti di questo. Ma me lo tengo per me e vado avanti".

Zingaretti: “Pentastellati come iene feroci”

A scagliarsi contro il M5s anche Zingaretti, che in un post su Facebook scrive: ”Sono contento che Virginia Raggi sia stata assolta. Lo sono dal punto di vista personale e umano. E lo sono politicamente perché ho sempre sostenuto nella mia vita il rifiuto totale di scorciatoie giudiziarie per affrontare nodi e battaglie che sono politiche. Ora tutti si aspettano che, comunque, a Roma si volti pagina perché così non si può andare avanti. Noi siamo pronti a dare una mano. Ma, per cortesia, vergognatevi per la vostra aggressività questa volta verso i giornalisti”. Rivolgendosi ai pentastellati Zingaretti ricorda: ”Siete stati voi che, anche a Roma, in occasione dell'avvio di qualsiasi indagine giudiziaria, vi siete comportati come delle iene feroci calpestando la normale dialettica politica e aggredendo con una violenza inaudita tutti coloro che erano anche solo oggetto di inchieste, con squallide conferenze stampa e sceneggiate”.

Paragone: “Assoluzione Raggi ha spiazzato le redazioni”

Nonostante le polemiche, i pentastellati continuano a puntare il dito contro la stampa. ”Evidentemente spiazzati dall'assoluzione di Virginia Raggi e dalla impossibilità di chiudere il film che avevano già preparato nelle riunioni di redazione, il problema ora sono le parole di Luigi (Di Maio ndr) e di Alessandro (Di Battsta ndr) sui giornalisti”, scrive sul blog delle Stelle il senatore Paragone. "Le grandi firme del giornalismo italiano - scrive Paragone - hanno consumato il loro transito dall'estrema sinistra (ah, quanti di loro militavano nelle file dei gruppi extraparlamentari...) ai salotti buoni del capitalismo italiano. Ai salotti, se va bene. Perché non facciamo una bella lista di giornalisti furbini che partecipano a pagamento alle convention di grandi gruppi finanziari?".

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