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Lega e M5S verso l'intesa: portare al 2,4% il rapporto deficit/Pil

Politica
Luigi Di Maio (archivio Ansa)

Il vicepremier spiega che l’obiettivo del governo per la manovra è “l'equilibrio sui conti", ma  il tetto del 2% deficit-Pil “non è un tabù”. Il commissario Moscovici invita l'Italia a rimanere sotto la soglia

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Il Movimento Cinque stelle chiede di portare l'asticella del deficit fino al 2,4% del Pil e la Lega sta valutando se convergere, o meno, sulla richiesta da avanzare al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in vista del Cdm che domani dovrebbe varare la Nota di aggiornamento al Def. Fonti M5s fanno sapere che l'accordo sarebbe stato già raggiunto, anche se in ambienti governativi vicini alla Lega si tiene invece a sottolineare che si sta ancora discutendo.
Continua dunque la mediazione tra l'esecutivo, deciso a portare a casa i principali punti del contratto di governo 'giallo verde' e il responsabile di via XX Settembre e i tecnici, che vorrebbero tener fede all'impegno preso in Europa, tenendo l'asticella del rapporto deficit/Pil all'1,6%.

2% non è un tabù

"Siamo ben consapevoli che ci sono equilibri finanziari e conti da tenere in ordine" ma la soglia del 2% "non è un tabù” ha detto Luigi Di Maio, parlando in un’intervista radiofonica. La sfida non è fare deficit ma mantenere le promesse lasciando ai nostri figli e ai nostri nipoti un'Italia migliore”. 

Moscovici: "Deficit Italia deve restare sotto il 2%"

Di Maio ha poi replicato duramente al commissario europeo Pierre Moscovici, che ha invitato l'Italia a mantenere il deficit sotto il 2%: "Quando era ministro dell'Economia in Francia ha abbondantemente sforato il 3%. Non venga quindi a fare la morale a noi". Sulle affermazioni del commissarrio Moscovici, rilasciate in un'intervista a La Stampa, il vicepremier Luigi Di Maio ha aggiunto su Facebook: "E' il commissario europeo per gli Affari Economici e finanziari, questo non gli dà assolutamente il diritto di dire all'Italia, Paese sovrano, cosa deve fare con i suoi soldi". Il ministro del Lavoro ha precisato che le priorità sono “quantificare le spese, poi facciamo un po' di tagli e quello che avanza è deficit positivo, che paghiamo nei prossimi anni" 

“Ires verde e 1 mld a truffati banche”

La prossima manovra di bilancio non conterrà solo le grandi misure, spiega poi Di Maio, ma tanti interventi tra i quali l’Ires verde, "cosi che meno inquini meno paghi", e la lotta al gioco d'azzardo. Il vicepremier ha parlato anche di un fondo "da un miliardo per risarcire i truffati delle banche”.

“Da gennaio pensioni minime a 780 euro”

Di Maio ha annunciato che "dal primo gennaio i pensionati minimi non dovranno avere meno di 780 euro al mese. Questo governo si differenzierà nel mantenere le promesse. Noi vogliamo fare una manovra che abolisca la povertà con pensione e reddito di cittadinanza, che aiuti le imprese con la flat tax e le sburocratizzazione, e abbia il superamento della Fornero".

"Tecnocrati zavorra del vecchio sistema di cui dobbiamo liberarci"

In una diretta Facebook, poi, il vicepremier ha annunciato battaglia contro i "tecnocrati", definiti "una zavorra del vecchio sistema". “Lo sappiamo che in tanti posti chiave dello Stato ci sono ancora uomini di partito, tecnocrati messi lì dai politici di un tempo che anziché eseguire quello che come governo gli chiediamo preferiscono mettere i bastoni tra le ruote perché per loro il cambiamento è un pericolo. È una battaglia che dobbiamo portare avanti, una zavorra del vecchio sistema di cui dobbiamo liberarci perché vogliamo che il nostro Paese spicchi il volo”, ha detto.

Tria: ci sarà reddito di cittadinanza

Anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha parlato della manovra a un convegno di Confcommercio. Ha rassicurato che sarà inserito il provvedimento del reddito di cittadinanza. "Sarà una manovra di crescita, non di austerity, ma che non crea dubbi sulla sostenibilità del nostro debito, bisogna continuare nel percorso di riduzione del rapporto debito-Pil”. Il ministro ha spiegato che ci saranno tagli delle tasse per le imprese: “Negli anni successivi affronteremo il problema Irpef". "Ho giurato nell'esclusivo interesse della nazione e non di altri e non ho giurato solo io" ha aggiunto poi replicando così alle polemiche che negli ultimi giorni stanno tenendo banco all’interno dell’esecutivo in vista della prossima legge di Bilancio.