Discorso Conte: dai 61 applausi alle parole più pronunciate

Politica
Un momento dell'intervento al Senato del premier Giuseppe Conte (ansa)
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L’intervento del premier è stato accompagnato spesso dal battito di mani dell'Aula del Senato, solo in due occasioni bipartisan. Tra i termini più usati nel suo manifesto programmatico “governo” e “cittadini”. Mai menzionata l’Ilva e la scuola

Gli applausi totali sono stati 61, inclusa la standing ovation finale. Tra le parole più pronunciate, invece, ci sono "governo" (33 volte) e "cittadini" (27 volte). Sono questi alcuni numeri e curiosità del discorso al Senato del Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte (CHI E'). Nessun cenno alla delicata questione dell'Ilva di Taranto e alla clausola di salvaguardia. Mai menzionata neanche la parola "scuola" (LEGGI IL TESTO DEL DISCORSO).

Le parole più usate

Il presidente del Consiglio designato al Senato ha parlato per un’ora e un quarto. In questo lasso di tempo ci sono state diverse parole ricorrenti: oltre a "governo", il premier ha pronunciato "Paese" per 25 volte, "nostro" 30, "cittadini" 27. Ha usato ampiamente la parola "anche", che ricorre ben 41 volte nei vari passaggi del suo discorso. Per 7 volte ha adoperato l'espressione "ma anche", quasi a sottolineare la natura quanto più possibile inclusiva del programma di governo. 

Gli applausi

Sono stati sessanta, oltre alla standing ovation finale, gli applausi nell'Aula del Senato che hanno punteggiato le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio Conte. Maggioranza ed opposizione, però, hanno applaudito insieme solo due volte: quando è stata menzionata la fedeltà dell'Italia all'Alleanza Atlantica e quando è stata condannata l'uccisione in Calabria del sindacalista cittadino maliano, Soumaila Sacko. Quanto al resto, ha applaudito solo la maggioranza formata da Lega e M5s, in alcuni casi anche con toni da stadio. Il Pd ha tenuto un atteggiamento abbastanza controllato, con Matteo Renzi che più volte invitava alla calma.

A piedi a Montecitorio

Dopo aver parlato al Senato, Conte è andato a piedi a Montecitorio per consegnare il discorso fatto a Palazzo Madama. Con lui, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. "Sono contento, abbiamo detto le cose che vogliamo fare", ha affermato il premier.

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