Settantadue ore per dare un nome al Colle. Salvini e Di Maio trattano: sono pronti a entrare nel governo, ma per il premier pensano a un 'nome terzo'. Lunedì l'incarico secco. Bonafede: il conflitto d'interessi sarà nel programma
"Passi avanti significativi", spiegano Matteo Salvini e Luigi Di Maio dopo il nuovo faccia a faccia nella mattinata del 10 maggio. I due leader potrebbero tornare a vedersi già venerdì o nella giornata di sabato. Sicuramente entro domenica dovranno raggiungere la quadra, sia sulla squadra di governo che sul programma: è quella, infatti, la dead line fissata dal Colle. Ma è ancora impasse sul premier e sul ruolo degli stessi Salvini e Di Maio (LO SPECIALE).
Su premier nome terzo
Tramontata l'ipotesi di una staffetta tra i due, torna a farsi largo il nome terzo, una personalità di "alto profilo", viene spiegato, che raccolga il placet dei due leader. Ma anche in questo caso le posizioni non sarebbero del tutto concordi tra una figura super partes e tecnica e una, invece, più politica. Che questa sia la strada lo conferma Vincenzo Spadafora, uomo di fiducia di Di Maio: "Si stanno valutando varie ipotesi, ma quella più certa è trovare un nome terzo".
Salvini e Di Maio pronti a entrare nel governo
Ancora da definire, poi, il ruolo di Salvini e Di Maio: resta in piedi - ma non trova conferme - l'ipotesi di una sorta di 'triumvirato', con i due leader vicepremier e ministri di peso dell'esecutivo giallo-verde (Viminale e Farnesina) ad affiancare il presidente del Consiglio. Secondo altre fonti, invece, Salvini e Di Maio potrebbero scegliere di restare fuori dal governo, dove invece siederanno i rispettivi fedelissimi. Bonafede spiega: "Lo vedremo dopo. Dei nomi si parla con il Presidente della Repubblica".
Governo snello
Spadafora poi delinea la futura squadra: "Un governo snello, oltre ai 13 ministri previsti, ce ne saranno pochi altri senza portafoglio". E comunque saranno "meno di 20". E il giuramento potrebbe arrivare già entro la fine della prossima settimana.
Totonomi
Nel toto nomi figurano i grillini Alfonso Bonafede (già indicato da Di Maio in campagna elettorale come Guardasigilli) e Riccardo Fraccaro (eletto Questore anziano della Camera). Circola anche il nome di Laura Castelli. Sul fronte Lega persiste il nome di Giancarlo Giorgetti, il braccio destro di Salvini. In pole anche i nomi 'economici' di Armando Siri, Claudio Borghi e Alberto Bagnai, così come quelli di Raffaele Volpi, Nicola Molteni e Giulia Bongiorno.
Convergenze e sintonia
Intanto è partito il tavolo che dovrà stilare il contratto di governo. E anche in questo caso M5s e Lega tengono a evidenziare i punti di contatto: "Moltissime convergenze", e "totale sintonia" sono le espressioni più gettonate al termine della prima ricognizione sui temi. Si va dalla flat tax al reddito di cittadinanza, dalla Fornero al conflitto di interessi.
Passi avanti
Visibilmente soddisfatto il leader M5s ammette che "il tempo non è tantissimo, dobbiamo fare un lavoro fatto bene, ottenere dei risultati come governo significativi per i cittadini", dice in un video su Facebook. "Non posso nascondere la gioia e la contentezza perché finalmente possiamo iniziare a occuparci dei problemi dell'Italia", aggiunge. Di Maio non nasconde le difficoltà, "discuteremo di tutto quello che c'è nei programmi, bisognerà mettere insieme i punti di due programmi che non sempre sono compatibili". E Salvini mette in chiaro: "Il tema dell'immigrazione, della sicurezza e degli sbarchi sarà parte fondante del programma del governo". In serata una nuova nota congiunta M5s-Lega, dove vengono indicati i punti fondanti del programma: superamento della Legge Fornero, sburocratizzazione e riduzione di leggi e regolamenti; reddito di cittadinanza, con iniziale potenziamento dei centri per l'impiego; introduzione di misure per favorire il recupero dei debiti fiscali per i contribuenti in difficoltà; studio sui minibot, Flat tax, riduzione costi della politica, lotta alla corruzione, contrasto al l'immigrazione clandestina, legittima difesa. Alfonso Bonafede poi aggiunge: "Tra i temi per noi più importanti è stato individuato anche il conflitto di interessi".