Governo, Martina lancia tre proposte del Pd. M5s: "Iniziativa utile"

Politica
Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina (Foto: archivio Ansa)
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Il segretario reggente dem ha pubblicato su Fb un post con tre possibili provvedimenti che riguardano povertà, famiglie e lavoro. Il Movimento 5 stelle: "Si parte sempre dai temi che interessano ai cittadini". La replica dem: "Nostre iniziative subito strumentalizzate"

Povertà, famiglie e lavoro: sono questi i punti su cui si concentra il segreatrio reggente del Pd, Maurizio Martina, che con un post pubblicato su Facebook ha avanzato le sue tre principali proposte, in attesa che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prenda una decisione per superare lo stallo sulla formazione del nuovo governo. "In Parlamento e nel Paese facciamo vivere le nostre battaglie e il nostro impegno quotidiano per un'Italia migliore. Ripartiamo dalle nostre proposte concrete, confrontiamoci con i cittadini a partire dai loro bisogni e dalle loro aspettative. Lasciamo ad altri tatticismi, scontri personali e di potere. Noi pensiamo all'Italia", ha scritto Martina. Positivo il commento del M5s: "Iniziativa utile". Ma lo stesso Martina, qualche ora dopo, attacca: "Abbiamo fatto una cosa semplice, abbiamo preso le tre proposte Pd fatte in questi mesi e le abbiamo riproposte. Sono state subito strumentalizzate".

Le tre proposte di Martina

Le proposte scritte da Martina su Facebook partono da quelle contro la povertà. Secondo il reggente Pd, è necessario "allargare il Reddito di Inclusione per azzerare la povertà assoluta in tre anni e potenziare le azioni contro la povertà educativa. Poi la questione famiglie e la necessità di "introdurre l'assegno universale per le famiglie con figli, la carta dei servizi per l'infanzia e nuovi strumenti di welfare a favore dell'occupazione femminile, per ridurre le diseguaglianze e sostenere il reddito dei ceti medi". Infine, il lavoro e la proposta di "introdurre il salario minimo legale, combattere il dumping salariale dei contratti pirata anche valorizzando il Patto per la Fabbrica promosso dalle parti sociali". Ma non solo: secondo Martina è importante anche "tagliare ancora il carico fiscale sul costo del lavoro a tempo indeterminato per favorire assunzioni stabili con priorità a donne e giovani, norme per la parità di retribuzione dei generi". Il ministro dell'Agricoltura, uscendo da Montecitorio, ha poi detto che "le prime tre proposte Pd presentate sono per gli italiani, non per questo o quel partito. Noi andiamo oltre i tatticismi degli altri".

M5s: "Proposte utili al comitato"

In seguito alle tre proposte di Martina, è arrivata anche la reazione del M5s che attraverso i capigruppo del di Camera e Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli fanno sapere che "la proposta avanzata rappresenta un'iniziativa utile ai fini del lavoro che sta svolgendo il comitato scientifico per l'analisi dei programmi presieduto dal Professor Giacinto Della Cananea. Abbiamo sempre detto che ciò che vogliamo fare è partire dai temi che interessano ai cittadini".

Martina: "M5s poteva leggere prima il programma del Pd"

"Potevano leggere il nostro programma prima", ha ribattuto Martina ai capigruppo del M5s. "Noi abbiamo fatto proposte concretizzabili diversamente dagli altri, di fronte a 44 giorni di un dibattito surreale tra presunti vincitori che se la cantano e se la suonano e ancora non sanno dare una prospettiva al Paese".

“Nessuna apertura al M5s”

Un commento, quello del M5s, che non è piaciuto al deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, secondo cui il Movimento “non sapendo come nascondere il pantano che dura da 44 giorni (…) prova a strumentalizzare le parole di Martina, sperando di trarre in inganno gli elettori. La presunta 'apertura al dialogo' del Pd al Movimento 5 stelle è una evidente fake news”. “Davvero - aggiunge - si può credere che le proposte che hanno contraddistinto per mesi la campagna elettorale del Pd prima del voto del 4 marzo diventino ora una semplice materia 'utile' per il finto comitato di Di Maio?”. Più moderato, invece, il commento di Cesare Damiano, che si sofferma sul contenuto delle proposte, viste come “un passo avanti che ci consente di iniziare una discussione di merito e di tradurre finalmente in pratica l'affermazione che 'non stiamo sull'Aventino'".

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