
Si conclude con un nulla di fatto il giro di colloqui per la formazione dell'esecutivo. Nuovo round la prossima settimana. Salvini: "Sì" ai pentastellati, "ma senza intesa si voti". Di Maio: "Nostri interlocutori Lega o Pd". I dem confermano: noi all'opposizione

Nulla di fatto nel secondo giro di consultazioni al Quirinale per la nascita di un nuovo governo. Pd, Lega, Forza Italia e M5s si sono avvicendati al Colle per i rispettivi colloqui con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da Salvini parole di apertura al M5s, ma il leader leghista auspica il ritorno al voto in caso di mancata intesa. Fi attraverso Berlusconi chiede che vada a Salvini la poltrona di premier. Il Pd resta fermo sulla sua posizione: noi all'opposizione -
Consultazioni, Mattarella: "Servono intese ma ancora non emerse"
Ad aprire la giornata è stata la delegazione del Pd con il segretario reggente Maurizio Martina e i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci. I dem hanno ribadito: "Il Pd vuol restare all'opposizione, come forza di minoranza". Ma precisano: "Noi protagonisti su 4 punti: taglio del costo del lavoro e reddito di inclusione; controllo della finanza pubblica; gestione del fenomeno migratorio; rafforzamento del quadro internazionale" -
Maggioranza in Parlamento? Provateci voi con il simulatore
Martina ha poi sfidato le forze uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo a farsi "carico della responsabilità" di governare e quindi, rivolgendosi al centrodestra e al M5S, ad avanzare una proposta di governo -
Elezioni, ecco come i bot hanno influenzato il dibattito su Twitter
Dopo il Pd è stato il turno di incontrare il capo dello Stato per Forza Italia e il suo leader Silvio Berlusconi, accompagnato dai capigruppo di Camera e Senato Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini -
Primo giorno di consultazioni: Grasso apre a M5S. Meloni con Salvini
Berlusconi ha aperto alla possibilità di alleanze, ma ha posto come condizione quella di partire dal programma del centrodestra e di Salvini premier. Il leader di Fi ha anche attaccato Di Maio e il M5s: "No a governo del populismo, dell'odio, del pauperismo, del giustizialismo" -
Cosa sono le consultazioni, come funzionano e a cosa servono
Una decisa apertura a un'intesa di governo con il M5s è arrivata da Matteo Salvini, che ha incontrato il presidente della Repubblica dopo la delegazione di Fi. Il leader della Lega ha detto: "Faremo di tutto per dare un governo che duri 5 anni ovviamente partendo dal centrodestra coinvolgendo il M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate, vediamo se si riesce a trovare una quadra" -
Maggioranza in Parlamento? Provateci voi con il simulatore
Salvini ha annunciato che parlerà con il capo politico del M5s Luigi Di Maio nei prossimi giorni, e ha precisato che "se non si trova una quadra non resterebbe che tornare alle urne, una prospettiva che non auspichiamo ma che non temiamo" -
Verso il nuovo governo: tutti i video
A chiudere la giornata di consultazioni la delegazione del M5s, con il leader Di Maio accompagnato dai capigruppo Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Al termine del colloquio con Mattarella, Di Maio ha parlato della necessità di sottoscrivere un "contratto di governo", che "si può sottoscrivere o con la Lega o con il Pd. Questi sono i due interlocutori, è chiaro che sono due soluzioni alternative" -
Di Maio: "Spero di poter incontrare il prima possibile Lega e Pd"
Da Di Maio è arrivata una risposta all'attacco rivoltogli precedentemente da Berlusconi: "Non riconosciamo una coalizione di centrodestra, perché si sono preparati alle consultazioni separati. E una di queste forze non riconosce il M5s, perciò ci rivolgiamo alla Lega" -
Cosa sono le consultazioni, come funzionano e a cosa servono
"A oggi non risulta nessuna possibilità per formare il nuovo governo": così, senza sorprese, il capo dello Stato ha chiuso il giro di consultazioni, terminate con un nulla di fatto. Mattarella ha annunciato per la settimana prossima un nuovo round di colloqui -
Verso il nuovo governo: tutti i video
"Servono intese per avere una maggioranza, ma per ora non è emersa questa intenzione", ha spiegato il presidente della Repubblica. "Servirà più tempo ai partiti come loro stessi mi hanno chiesto, e servirà più tempo anche a me per valutare", ha concluso Mattarella -
Consultazioni, Mattarella: "Servono intese ma ancora non emerse"