Palazzo Madama ha dato il via libera alla norma: 61 i contrari e un astenuto. Ieri l’approvazione di sei articoli tra le proteste per la fiducia posta dal governo su cinque di essi. Rosato sull’uscita di Mdp dalla maggioranza: “Ci sono elementi per ricucire”
Il Rosatellum 2.0 bis passa al Senato con 214 si, 61 contrari e un astenuto. Dopo il via libera di ieri ai cinque voti di fiducia chiesti dal governo sui vari articoli del testo, la legge elettorale, già approvata alla Camera, diventa definitiva. Con la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale diventerà legge. Il via libera arriva dopo l’approvazione di ieri di sei articoli, su cinque dei quali il governo ha posto la fiducia suscitando le proteste del M5S.
Le proteste
La giornata di ieri è stata scandita dalle polemiche, soprattutto sulla questione della fiducia, che aveva suscitato malumori già due settimane fa, quando il governo l’aveva posta anche per l’esame alla Camera. Il Movimento Cinque Stelle ha manifestato davanti al Pantheon, dove è intervenuto Beppe Grillo, continuando così la protesta iniziata martedì a Palazzo Madama dopo l’annuncio della fiducia. Perplesso anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha definito “improprio” il far pesare sul presidente del Consiglio la "responsabilità di una fiducia che garantisse l'intangibilità della proposta in quanto condivisa da un gran numero di partiti".
Rosato: “Alleanza con Mdp ancora possibile”
Strappo anche con Mdp, che ha annunciato di essere uscito dalla maggioranza, ma con cui, secondo il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, un’alleanza è ancora possibile: "Pur avendo loro fatto la scelta di uscire dalla maggioranza ben prima della discussione sulla legge elettorale, ritengo ci siano ancora elementi per ricucire quel filo che, tra dirigenti responsabili, non andrebbe mai tagliato - ha detto alla Stampa - Noi lo abbiamo detto e ridetto: niente veti da entrambe le parti. Poi se invece faranno una scelta di isolamento, pagheranno dazio con gli elettori di centrosinistra".