Referendum autonomia Veneto, anche Leone San Marco su ricevuta di voto
PoliticaLo ha annunciato in una nota il consiglio regionale del Veneto informando che il documento attesterà l’esercizio del diritto di voto. Ci si potrà recare alle urne dalle ore 7 alle 23 di domenica 22 ottobre e bisognerà essere muniti di tessera elettorale
Tutti coloro che il 22 ottobre si recheranno ai seggi per esprimere il proprio voto per il Referendum sull'Autonomia del Veneto riceveranno un'apposita ricevuta che, oltre il logo della Regione, riporterà anche l'effige del Leone di San Marco. Lo ha annunciato in una nota il consiglio regionale del Veneto informando che il documento attesterà l’esercizio del diritto di voto. Il Viminale non considera questo referendum come un'elezione di valenza nazionale, per questa ragione non sarà apposto alcun timbro sulle tessere elettorali.
Quando e come si vota
Ai cittadini del Veneto, e in contemporanea anche a quelli della Lombardia, verrà chiesto attraverso un referendum consultivo se desiderano che la propria Regione intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Per rispondere a questo quesito sarà necessario recarsi alle urne dalle ore 7 alle 23 di domenica 22 ottobre. Potranno votare tutti gli iscritti alle liste elettorali ma non sarà possibile farlo dall’estero. Inoltre, mentre in Lombardia verrà sperimentato per la prima volta il voto elettronico, il Veneto utilizzerà le tradizionali schede di carta. Anche se la tessere elettorale non verrà timbrata i cittadini veneti dovranno comunque esibirla al seggio per votare. Infine i neo-maggiorenni o coloro che hanno spostato da poco la residenza, per l’occasione, non riceveranno a casa la tessera elettorale ma solo una comunicazione ufficiale che li informerà su quale sarà il proprio seggio.
Zaia: "meno Stato dove ci vuole meno Stato"
"La gestione di questo paese è stata una gestione centralista e assistenzialista che ha devastato i conti pubblici". Lo ha dichiarato il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, intervistato a 24Mattino su Radio 24 sul referendum di domenica 22 ottobre, che ha aggiunto: "Siamo rispettosi della Costituzione, ma bisogna dare meno Stato dove ci vuole meno Stato". Il governatore del Veneto, durante il suo intervento, ha voluto ricordare che il referendum è frutto delle indicazioni che ha ricevuto dai suoi elettori, "nel mio programma di governo nel 2010 e nel 2015 c'era l'autonomia", sottolineando che il voto non chiede altro che "l'applicazione dei 4 articoli della Costituzione che prevedono 23 materie, più il federalismo fiscale".
"Spreco di soldi pubblici"
Secondo Francesco Laforgia, capogruppo di Articolo 1- Mdp a Montecitorio, invece il referendum di domenica "è uno spreco irresponsabile di soldi pubblici, uno spot per Maroni e Zaia pagato dai contribuenti". Per questa ragione ha annunciato che il suo partito non parteciperà "ad un referendum che non avrà effetti e che, anzi, allontana un federalismo basato su responsabilità e autonomia e solidarietà". Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha scelto una via diversa rispetto a quella del referendum per raggiungere maggiore autonomia, ha dichiarato che: "Sull’inutilità del voto non mi permetto di esprimere un giudizio perché ognuno sceglie legittimamente la strada che crede. Noi avremmo speso circa 20 milioni, la Lombardia ne spende più di 50, il Veneto dice 15, insomma certamente costano". E ritornando sulla scelta di trattare direttamente con il governo, Bonaccini ha detto: "A me interessano i fatti e non la propaganda. Noi stiamo cercando di ottenere più autonomia attraverso la Costituzione, speriamo di farcela". Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, invece ha dichiarato "di credere molto di più nell'esigenza dell'armonizzazione del lavoro dei diversi corpi dello Stato e non tanto, o solo, nel rafforzamento delle autonomie, ma nella collaborazione tra i diversi organismi dello Stato".