Il ddl Piccoli Comuni è legge: ecco cosa prevede. SCHEDA

Politica
L'aula del Senato a Palazzo Madama (Foto d'archivio)
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Il via libera al testo “salva borghi” è arrivato dal Senato con 205 sì e due astenuti. Interessati i centri fino a 5mila abitanti o derivati dalla fusione di paesi della stessa dimensione. Tra i provvedimenti un fondo di 100 milioni di euro e la banda ultralarga

Dopo tre legislature in cui il provvedimento era arrivato a un passo dall'approvazione, il Parlamento ha dato il via libera al disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli comuni italiani. Il testo, che porta la firma del presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, ha passato l'esame del Senato con 205 sì e 2 astenuti. Scopo della norma cosiddetta “salva borghi” è quello di promuovere lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli comuni, adottando anche misure a favore dei cittadini che vi risiedono e delle attività produttive.

Cosa sono i piccoli comuni

Per piccoli comuni si intendono i centri con residenti fino a 5.000 abitanti, ma anche i comuni istituiti con la fusione tra centri che hanno, ognuno, popolazione fino a 5.000 abitanti. Le misure del ddl riguardano 5.585 centri di questo tipo. Tuttavia non basta il numero di abitanti per poter beneficiare dei finanziamenti: devono essere comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico, oppure caratterizzati da marcata arretratezza economica. Influiscono anche il decremento della popolazione residente e le condizioni di disagio insediativo.

Il fondo per lo sviluppo

Viene istituito un fondo di 100 milioni di euro destinato a finanziare investimenti (10 milioni per l'anno 2017 e 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023). Per l'utilizzo delle risorse è prevista la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni e un elenco di interventi prioritari assicurati dal Piano nazionale.

Il recupero dei centri storici e gli accordi con la Chiesa

Il ddl prevede la possibilità di individuare, all'interno dei centri storici, le zone di particolare pregio dal punto di vista dei beni architettonici e culturali da riqualificare con interventi, pubblici e privati, che rispettino le tipologie delle strutture originarie. La legge consente anche ai comuni di acquisire e riqualificare immobili per contrastare l'abbandono di terreni e di edifici e di stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate. I piccoli comuni potranno anche concordare convenzioni con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.

La banda ultralarga

Il testo stabilisce che alle aree dei piccoli comuni per le quali non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti di connessione veloce e ultraveloce possono essere destinate le risorse previste dal piano per la banda ultralarga del 2015.

Facilitato il pagamento di tasse e tributi

Nei piccoli comuni è consentito il ricorso alla rete telematica gestita dai concessionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli per favorire il pagamento di imposte e tributi. Si riconosce anche la facoltà di stipulare apposite convenzioni con le organizzazioni di categoria e con la società Poste Italiane Spa perché pagamenti di imposte comunali e vaglia postali possano essere effettuati negli esercizi commerciali di comuni o frazioni non serviti dal servizio postale.

Trasporti e istruzione nelle zone rurali e montane

Obiettivo del testo è anche quello di facilitare l’istruzione nelle aree rurali e montane, in particolare per quanto riguarda il collegamento delle scuole, l’informatizzazione e la progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative.

Prodotti a chilometro zero

I piccoli Comuni potranno anche promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile, ovvero quelli il cui luogo di produzione, di coltivazione o di allevamento della materia prima sia situato entro 70 chilometri da quello di vendita e per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto. Il testo prevede anche che i piccoli Comuni destinino specifiche aree per la realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta.

La stampa quotidiana

La legge promuove anche l'intesa tra Governo, Associazione nazionale dei comuni italiani (l'ANCI), Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana perché la vendita dei giornali sia assicurata anche nei piccoli comuni.

La promozione cinematografica

Il testo prevede anche che ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, d'intesa con l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, le Regioni e le Film Commissions regionali, predisponga iniziative per la promozione cinematografica anche come mezzo per una valorizzazione turistica e culturale.

Centri multifunzionali

Infine è prevista l’istituzione la facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per fornire servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale.

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