Conti Lega, Salvini annuncia il ricorso. Pm: agito a tutela Parlamento
PoliticaIl leader del Carroccio parla di un "attacco alla democrazia e alla libertà di pensiero e parola". La magistratura: "Nessun attentato alla Costituzione da parte nostra". Bossi: "Prova che il mio processo fu politico"
Matteo Salvini ha annunciato che la Lega farà ricorso contro la decisione del Tribunale di Genova di sequestrare a scopo cautelativo 49 milioni di euro al Carroccio. Dopo le accuse che il leader della Lega ha lanciato il 14 settembre, contro i giudici, ora torna a dire: “È un attacco alla Lega, alla democrazia, alla libertà di pensiero e di parola”. Ma la procura di Genova non le manda a dire e fa sapere di aver “agito a tutela del Parlamento”.
Salvini: "Sono sicuro che abbiamo ragione"
Salvini, durante la conferenza stampa nel quartier generale di via Bellerio, ha detto: “Sono sicuro che abbiamo ragione, non vorrei averla troppo tardi. Faremo ricorso contro questo atto politico. Non solo come segretario della Lega, lo faranno anche le migliaia di cittadini che hanno volontariamente donato alla Lega". Il ricorso è annunciato per la prossima settimana e per lunedì 18 settembre è stato convocato un consiglio federale d’urgenza. Il leader del Carroccio ha poi aggiunto che la Lega sta “studiando legalmente come pagare i pullman che sono stati noleggiati per Pontida domenica, abbiamo anche in ballo dei posti di lavoro".
Il leader della Lega parla di "esproprio proletario"
"È pacifico che la Lega Nord abbia percepito il profitto dei reati commessi dai suoi rappresentanti Bossi e Belsito, con il concorso di Aldovisi Turci e Sanavio (ex revisori contabili del Carroccio)": questo è quanto scrivono i giudici del Tribunale genovese che hanno accolto la richiesta della procura sul sequestro dei fondi - 49 milioni - della Lega. Ma secondo Matteo Salvini "i soldi non ci sono, sul conto della Lega federale ci sono solo 30mila euro". "Sequestrano i soldi di chi li ha tirati su per pagare gli affitti delle sedi - contuinua il segretario - il finanziamento pubblico non esiste più, quello che abbiamo è frutto di donazioni, e questo è un esproprio proletario". La Lega non si è costituita parte civile nel procedimento contro Umberto Bossi e Francesco Belsito, concluso con la loro condanna, "perché contavamo che in Italia ci fosse giustizia, ci ritenevamo parte lesa", ha aggiunto Salvini.
Bossi: prova che il mio processo fu politico
Sul tema è intervenuto anche il presidente federale del Carroccio. È la prova provata che il processo che mi hanno fatto è stato politico. Hanno inventato tutto per fermare la Lega, non hanno una prova". Così Umberto Bossi ha risposto a chi gli chiedeva di commentare il sequestro preventivo dei soldi alla Lega Nord, disposto dai giudici di Genova come conseguenza alla sua condanna nel processo sui rimborsi elettorali al partito. I giudici dicono che i bilanci erano irregolari? "Non penso proprio", ha sostenuto. A chi gli chiedeva cosa deve fare ora Matteo Salvini, il senatur ha risposto: "Deve piangere, perché se lo Stato diventa fascista è difficile da combattere rispetto a uno Stato democratico".
La magistratura risponde agli attacchi
Intanto, la procura di Genova ha risposto al segretario federale in merito agli attacchi ricevuti ieri. “Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti, ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi: abbiamo agito a tutela del Parlamento, che si è costituito parte civile (per ottenere il risarcimento del danno derivante dalla erogazione di contributi dati in base a bilanci non corretti, ndr)", ha dichiarato Franco Cozzi, capo della procura genovese".
Anm respinge insinuazioni
A proposito del sequestro preventivo dei fondi della Lega, la giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati, in una nota, respinge "con fermezza" le "insinuazioni" secondo le quali "la magistratura abbia adottato provvedimenti al fine di danneggiare alcune parti politiche a favore di altre"