Il ministro dell’Interno ha definito l’Italia come "apripista" nel governare il flusso migratorio. Intanto, la marina militare libica ha intercettato, negli ultimi due giorni, circa 700 persone che tentavano di attraversare il Mediterraneo anche con l’aiuto italiano
''Ho temuto per la tenuta democratica del Paese di fronte a barricate per l'arrivo di migliaia di stranieri e a sindaci che mi dicevano no. Ho capito che andava governato subito il flusso migratorio e l'abbiamo fatto''. Sono queste le parole del ministro dell’Interno Marco Minniti, all’indomani del vertice sui migranti in Francia. Il ministro, intervistato a Pesaro nell'ambito della festa tematica dell'Unità dedicata agli Enti locali, ha ribadito che l’Italia ha fatto "da apripista" e che Parigi "ha capito e approvato il nostro lavoro''.
"Sindaci delle città libiche nostri principali alleati"
"Se un uomo fugge da guerre e carestie, io ho il dovere di accoglierlo", ha ribadito il ministro che ha anche affrontato il tema dei costi che si devono sostenere per fermare il flusso migratorio: "Almeno quanto speso per la rotta dei Balcani: 3 più 3 miliardi". Mentre sulla Libia, Minniti ha spiegato che "i sindaci delle città libiche sono i nostri principali alleati". Nel vertice del 28 agosto a Parigi, lo stesso presidente francese Emmanuel Macron si era soffermato sulla questione della stabilizzazione della Libia, descritta come una "necessità assoluta per la pace".
Libia, recuperati 700 migranti anche con aiuto italiano
Proprio all’indomani del vertice, è arrivata la notizia che, negli ultimi due giorni, la Marina militare libica ha intercettato e riportato a terra circa 700 migranti che tentavano di attraversare il Mediterraneo. Il portavoce, Ayoub Qassem, ha detto che il 29 agosto sono state fermate due imbarcazioni con 290 persone a bordo. Una terza, che trasportava 164 migranti, è stata fermata al largo di Sabrata. Inoltre, il giorno precedente, con l'aiuto dell'Italia, erano state intercettate due imbarcazioni con rispettivamente 88 e 134 persone a bordo.