Comunali, ballottaggio a Martina Franca: rigettato ricorso di Pulito

Politica
Da sinistra a destra i candidati Pino Pulito, Franco Ancona ed Eligio Pizzagallo (Foto da Facebook)
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Il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia aveva contestato lo scrutinio elettorale di alcune sezioni e aveva chiesto la sospensiva del ballottaggio. Il Tar di Lecce ha giudicato inammissibile il ricorso. LO SPECIALE

Respinto il ricorso del candidato sindaco di Martina Franca, Pino Pulito. Il Tar di Lecce ha, infatti, giudicato inammissibile la richiesta di sospensiva del ballottaggio da parte del candidato di centrodestra sostenuto da Forza Italia e da alcune liste civiche. Pulito era stato escluso al primo turno dal ballottaggio di domenica prossima per 23 voti. A sfidarsi saranno dunque Eligio Pizzigallo, altro candidato del centrodestra, indicato da Direzione Italia e altre civiche e Franco Ancona, del centrosinistra.

La vicenda

Pino Pulito era stato escluso alla prima tornata elettorale dal ballottaggio di domenica prossima per 23 voti, finendo dietro al sindaco uscente di centrosinistra, Franco Ancona e all’altro candidato di centrodestra, Eligio Pizzigallo. Successivamente Pulito aveva presentato ricorso chiedendo la sospensione della competizione elettorale e l’annullamento del pronunciamento della Commissione elettorale centrale. Quest’ultima aveva riammesso proprio Ancona al ballottaggio attribuendogli 30 voti in più in seguito alla correzione del verbale del seggio numero 9 e il riconteggio delle schede delle 44 sezioni. Con dichiarazione firmata, infatti, il presidente del seggio aveva ammesso di aver commesso un errore materiale, causa stanchezza e stress per il protrarsi delle operazioni di scrutinio, nell'attribuzione delle preferenze al candidato sindaco. Ciò aveva fatto sì che la commissione elettorale rivedesse ancora l'esito del primo turno, facendo rientrare al secondo posto Ancona ed escludendo Pulito.

La risposta del Tar

Il Tar di Lecce ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Pulito sull'esito della verifica dei voti da parte della commissione elettorale centrale. Il Tribunale amministrativo ha, inoltre, stabilito che, nel caso in cui Pulito intenda mettere in discussione i risultati elettorali, potrà farlo, ma solo dopo il ballottaggio. Il Tar non è entrato nel merito della questione, ma ha fatto rilevare che il procedimento proposto da Pulito non sarebbe corretto. Quest’ultimo, infatti, spiega il Tar, "consente l'impugnazione immediata solo dei provvedimenti di esclusione di liste o candidati relativi al procedimento preparatorio delle elezioni amministrative ed esclusivamente su ricorso dei delegati di liste o dei gruppi di candidati esclusi".  Per il Tar di Lecce, ciò che Pulito contesta sono i risultati del primo turno. Questi ultimi, anche per effetto dell'istanza di autotutela formulata dall'altro candidato sindaco Ancona (e accolta), lo hanno visto classificarsi terzo in graduatoria: posizione non utile per partecipare al turno di ballottaggio. Sul caso sono state anche presentate delle interrogazioni parlamentari al ministro dell'Interno, Marco Minniti, da Ludovico Vico del Pd e da Maurizio Gasparri di Forza Italia.

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