Dopo la caduta della Giunta di centrosinistra a causa di un'inchiesta della magistratura, si è aperta la corsa alla poltrona di primo cittadino: da Sara Casanova del centrodestra a Carlo Gendarini del Pd, ecco tutti i candidati
Il Comune di Lodi si affaccia alle amministrative 2017 dopo il commissariamento dell'amministrazione, ora guidata dal viceprefetto vicario della città, Mariano Savastano. La vicenda dell'ex sindaco del Partito democratico, Simone Uggetti, è finita sulle cronache nazionali nel luglio dell'anno scorso, quando è finito agli arresti per l'ipotesi di turbativa d'asta in relazione all'appalto per la gestione delle piscine comunali scoperte. Uggetti, poi scarcerato e adesso a processo, ha concluso la sua esperienza da amministratore prima della scadenza naturale del suo mandato. I candidati alla guida della città lombarda saranno Carlo Gendarini (centrosinistra), Sara Casanova (centrodestra unito), Massimo Casiraghi (Movimento 5 stelle), Stefano Caserini (Sinistra italiana) e l'indipendente Luca Scotti. Si voterà dalle 7 alle 23 dell'11 giugno e, nel caso nessun candidato non dovesse raggiungere la maggioranza assoluta, il 25 giugno si svolgerà il ballottaggio fra i primi due candidati del primo turno. (I RISULTATI IN TEMPO REALE).
Il Pd alle prese con il dopo-Uggetti
Il nome scelto dai dem per provare a conservare il controllo di Palazzo Broletto è quello del 56enne Carlo Gendarini, il presidente uscente della Camera di commercio. A sostenerlo, oltre al Pd, ci sono anche Rifondazione comunista e alcune liste civiche. Lodi è considerata una dei baluardi in Lombardia del Pd (come un tempo un po' tutta la "Bassa"), forte anche dell'influenza del deputato Lorenzo Guerini, già sindaco tra il 2005 e il 2010. Si pensi che una formazione di centrodestra non vince nella città dal 1993 (allora prevalse il leghista Alberto Segalini). Quello di Gendarini è un profilo esterno e non tesserato al Pd: in passato ha anche ricoperto la carica di presidente di AssoLodi.
Il centrodestra si presenta compatto
Intorno alla candidatura di Sara Casanova, architetto 39enne già segretario della Lega lodigiana, si sono riuniti i tre maggiori partiti dell'area di centrodestra: Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il primo tratto distintivo del programma della Casanova è quello del forte dialogo con la cittadinanza: quartiere per quartiere vengono analizzate le istanze emerse “dal basso” e subito integrate in apertura. Dal punto di vista economico si punta a ridurre le spese comunali al fine di “abbassare in maniera equivalente le tasse municipali”. Altro capitolo consistente riguarda il tema, caro al centrodestra, della sicurezza, anche con la promessa di intensificare la videosorveglianza e di istituire dei “gruppi di controllo del vicinato”.
La proposta dei Cinque stelle
Dalle consultazioni online del M5s è emersa la candidatura del fotografo e web designer Massimo Casiraghi, 33 anni. Il primo punto della campagna elettorale dei pentastellati è la lotta agli sprechi di danaro pubblico, con la promessa di amministrare “con lo spirito del buon padre di famiglia” e, com'è connaturato al movimento, quella di chiamare la cittadinanza verso una “politica partecipata”. Altri punti-chiave del programma sono la “mobilità sostenibile” il “potenziamento del trasporto pubblico”, le “bonifiche delle strutture comunali contenenti amianto” e, sul fronte della sicurezza, l'impegno a far si che legalità e rispetto delle regole caratterizzino l'ospitalità riconosciuta ai migranti, un fenomeno “percepito come fonte d'insicurezza” da parte dei cittadini.
Gli altri candidati
L'ingegnere 48enne Luca Scotti corre col sostegno della sua lista civica Lodi al centro, lontana dagli schieramenti politici tradizionali le cui parole d'ordine sono “trasparenza e onestà”. La critica non troppo velata che si intravede fra le righe del programma è volta alla precedente amministrazione Uggetti: “Non basta pubblicare sul sito internet del Comune, l’elenco degli incarichi conferiti, i compensi percepiti dagli amministratori comunali, i bilanci e i compensi degli amministratori delle società partecipate per potersi dire trasparenti”, si legge sul programma incentrato, sin dall'apertura, su una carta etica fondante. Si posiziona, infine, alla sinistra del Pd la candidatura di Stefano Caserini (Lista 110&Lodi e Sinistra italiana), 51enne ingegnere ambientale e docente universitario. Il programma dà ampio risalto alle criticità ambientali della città, forte dell'esperienza accademica di Caserini; e punta al potenziamento dell'energia pulita, della limitazione del traffico nelle aree ad alta frequentazione pedonale e un la creazione di un piano di bonifica per l'amianto presente in numerosi edifici della città.