La presidente del Friuli Venezia Giulia nella bufera per un un comunicato stampa in cui ha commentato la violenza subita da una 17enne a Trieste. L'esponente dem ha poi spiegato sui social. Tante le critiche per la frase, da Saviano al Pd lombardo
“La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza”. Debora Serracchiani, presidente Pd del Friuli Venezia Giulia ed ex vicesegretaria dei democratici, è nella bufera per questa frase, inserita in un comunicato stampa che ha diffuso il 10 maggio.
Il comunicato stampa
La Serracchiani, con il comunicato stampa, voleva commentare il tentativo di stupro subito mercoledì da una 17enne a Trieste, per il quale è accusato un cittadino iracheno che ha chiesto l’asilo nel nostro Paese. “In casi come questi”, ha scritto Serracchiani, “riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare”.
Il tweet della Serracchiani
Il comunicato di condanna ha però scatenato una pioggia di critiche all’esponente Pd. Prima dal web, poi dal mondo politico. Serracchiani ha quindi provato a rimediare con un tweet in cui ha scritto: “Non esistono stupri di serie a o serie b”.
Non esistono stupri di serie a o serie b. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all'atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza
— Debora Serracchiani (@serracchiani) 11 maggio 2017
Il post su Facebook
La Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha poi scritto un post sul profilo Facebook per ribadire la propria posizione: "I razzisti vogliono respingere i richiedenti asilo, io voglio accogliere chi scappa dalla guerra. I razzisti pensano che una violenza fatta da uno straniero sia peggiore di quella fatta da un italiano, per me la violenza è sempre e comunque da condannare, senza colore e senza graduatorie. Se occorre lo ripeto".
Le polemiche
I primi a criticarla per la sua frase sono stati gli utenti in Rete, poi è arrivata la condanna dello scrittore Roberto Saviano su Twitter: “Salvini saluta l’ingresso di Serracchiani nella Lega. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega”.
Salvini saluta l'ingresso di Serracchiani nella Lega. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega. pic.twitter.com/nuNaNvHHpf
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 12 maggio 2017
La condanna del mondo politico
I consiglieri del Pd di Milano, la città dove il 20 maggio è in programma la marcia per i diritti dei migranti, si sono detti “sconcertati”. "Qui non si tratta, solamente, della deriva di un partito, che mi interessa meno. Ma dello scivolamento di un intero paese sul piano della civiltà, innanzitutto nell'uso delle parole. Spero che qualcuno fermi questo delirio”, ha scritto Francesco Laforgia presidente dei deputati di Articolo 1 - Mdp a Montecitorio. "Non esistono stupri di serie A e stupri di serie B. Semmai esistono politici di serie A e politici di serie B. Evidentemente la governatrice del Friuli Venezia Giulia appartiene alla seconda categoria”, ha commentato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.