L'ex sindaco di Milano annuncia in un'intervista al Corriere della Sera la decisione di lanciare un nuovo progetto politico dopo quello alla guida del capoluogo lombardo
"Scendo in campo di nuovo. Ieri a Milano, oggi in Italia", ma non è l'ennesimo partito: "Ce ne sono già troppi. Mi metto al servizio di un impegno politico collettivo. Il protagonista non sono io. Sono loro: le associazioni che lavorano sul territorio, le amministrazioni locali, il volontariato laico e cattolico". Lo annuncia al Corriere della Sera, l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia che battezza il suo progetto “Campo progressista” e indica il suo obiettivo: spostare a sinistra il Pd per superare insieme la soglia del 40% che la legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta premierebbe con la maggioranza per governare.
“Non farò da stampella a Renzi” - "Un progetto del tutto nuovo, che nasce con una grandissima ambizione: offrire altro, rivoluzionare la politica, cambiarla nel profondo. Vogliamo unire storie e percorsi diversi e costruire una casa comune, per riunire chi vuole fare qualcosa per la società e non trova il modo", dice. Ma non farà da stampella a Renzi, assicura: "Non ho mai fatto la stampella di nessuno e a Renzi ho sempre detto quello che pensavo. Ho il mio lavoro, non ho ambizioni personali". Pisapia propone "un patto con il popolo Dem con l'obbiettivo di spostare a sinistra il partito".
“Alfano? Lo rispetto ma non possiamo stare con loro” - Servirà però avverte "una legge che consenta le coalizioni". "Renzi? Ha lati positivi, non mi pento di aver votato Sì", mentre su Alfano dice: "Lo rispetto, ma non possiamo stare con loro". "Ho ottimi rapporti con la presidente della Camera Boldrini - aggiunge - Saremo insieme a Milano per un incontro sulla buona politica". "Il mio amico Nichi Vendola pensa non sia più possibile costruire un centrosinistra con questo Pd. La penso in modo diverso".