Il segretario è tornato a parlare in pubblico all'assemblea degli amministratori locali del Partito Democratico, a Rimini. Affondo contro Grillo e l’Europa, replica indiretta a D’Alema, orgoglio per il lavoro della Protezione Civile
Ammissione di responsabilità per la sconfitta nel referendum, ma anche rivendicazione orgogliosa del lavoro svolto; affondo contro l’Europa dello 0,2% e contro la propaganda di Grillo; replica agli avversari interni, come D’Alema, peraltro senza mai nominarlo; sdegno nei confronti di quanti gettano fango sul lavoro dei volontari e della Protezione Civile. Questi i temi scelti da Matteo Renzi nel suo intervento all'assemblea degli amministratori locali del Partito Democratico a Rimini.
“Siamo quelli del 40%” – Se prima del referendum ci accusavano di volere una deriva autoritaria, ragiona Renzi, oggi sono tutti preoccupati delle larghe intese. “Mettiamoci d'accordo, noi siamo contrari ai grandi inciuci. E per evitare il caos, continua, “c’è un modo molto semplice: arrivare al 40 per cento. Una volta ci siamo arrivati – alle Europee – ed è stata una grande vittoria. Un'altra volta ci siamo arrivati ed è stata una grande sconfitta, quella del referendum. Siamo abituati ad arrivare al 40 per cento". "Io ho sbagliato per primo” fa il mea culpa Renzi, “ma ancora di più abbiamo sbagliato a non difendere elementi chiave di una politica che per me è di centrosinistra, di sinistra, di uguaglianza".
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“Vogliamo l’Italia in serie A o serie B?” - "Il punto non è il giorno delle elezioni, se votiamo con la legge della Consulta o la legge x o y. Questi sono specchietti per le allodole” afferma l’ex premier. “La questione reale è che il mondo cambia ad un ritmo talmente impressionante e quindi o il Pd prova a giocare un ruolo di proposta, oppure l'Italia gioca una partita di serie B".
Attacco all’Europa dello 0,2% - "Il primo punto da mettere in programma elettorale è sostituire il Patto di comunità al Patto di Stabilità in Europa" sostiene il segretario del Pd. "Questa Europa che manda una letterina all'Italia per uno 0,2%, che invece di discutere dei massimi sistemi si concentra sul prefisso telefonico mentre la Spagna l'anno scorso ha fatto il deficit al 5,1 e si è fatto finta di nulla...” Infine una nota di amarezza dell’ex premier: “all'Ue che cambia fase ci avevo creduto ad agosto, dopo Brexit a Ventotene ero convinto che una pagina nuova era possibile ma dopo 20 giorni quel barlume di speranza è stato cancellato".
Replica (indiretta) a D’Alema - Renzi ha replicato, senza nominarlo, a D'Alema, che ha riunito a Roma l'assemblea per un nuovo centrosinistra. "L'avversario è chi gioca le carte della superficialità e della paura e non chi cerca di fare polemica all'interno della nostra area. I giornalisti penseranno che io, da qui, risponderò a chi ha parlato nel corso di un'altra assemblea. Peccato, non sarà così". D'Alema, che in mattinata ha riunito i comitati del No, aveva mandato un segnale chiaro al segretario del Pd evocando la possibilità di una scissione: Se infatti l'Italia precipitasse verso nuove elezioni, senza prima aver cambiato la legge elettorale e senza che i Democratici siano quindi passati per un congresso, scatterebbe il 'tana libera tutti'.
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Affondo contro Grillo – Renzi ne ha anche per Grillo: "Il compito della politica non è enunciare problemi ma risolverli, è inutile che dall'ultimo villaggio turistico alla moda in Africa, l'ultimo dell'anno, mi arriva lo spregiudicato pregiudicato a dire che il problema è la povertà”.
Lavoro, non reddito di cittadinanza - "La vera scommessa non è il reddito di cittadinanza, ma il lavoro di cittadinanza: se perdi il lavoro ti do tutte le condizioni per trovare un altro posto. Ma se pensi di avere un reddito fuggendo dal lavoro, questo non funziona".
L’impegno per i terremotati – Orgoglio per gli uomini e le donne che hanno salvato vite umane, sdegno verso quanti hanno gettato fango sulla protezione civile. “Quando penso a Casa Italia – dice Renzi - penso a un grande progetto che dovrebbe vedere insieme destra e sinistra”. Dividiamoci su tutto, continua Renzi, ma non “sull'onestà e l'orgoglio di sentirsi parte di una grande comunità. Io ho provato fierezza ed orgoglio davanti agli eroi che sono quei militari e quei volontari". E poi: "che squallore quando un minuto dopo la tragedia di Rigopiano si è cercato di gettare fango sulla protezione civile e sui volontari che salvavano vite".
Renzi ha voluto dedicare l’assemblea del Pd "a una delle vittime di Rigopiano, Jessica, una giovane democratica”. Il padre ha detto: “abbiamo perso una figlia che credeva al cambiamento di questo Paese”. “Parole che mi hanno fatto venire i brividi", ha aggiunto il segretario.
Grillo: "A Renzi resta solo l'insulto" - Grillo usa twitter per rispondere a Renzi. Gli "è rimasto solo l'insulto. Se è così sicuro di vincere faccia dimettere Gentiloni e subito al voto! Coraggio!" lo sfida il leader del Movimento 5 Stelle
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">A Renzi è rimasto solo l'insulto<br><br>Se è così sicuro di vincere faccia dimettere Gentiloni e subito al voto!<br><br>Coraggio!<a href="https://twitter.com/hashtag/Obbiettivo40PerCento?src=hash">#Obbiettivo40PerCento</a></p>— Beppe Grillo (@beppe_grillo) <a href="https://twitter.com/beppe_grillo/status/825404846341775361">28 gennaio 2017</a></blockquote>
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