Direzione Pd, Renzi: congresso poi voto. Speranza: serve nuova rotta

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“Non sono mai fuggito di fronte alle mie responsabilità” dice il segretario del Pd. Parla di “elezioni imminenti” e aggiunge: “Noi non abbiamo paura del voto”. Attacco della minoranza dem: “Così la sinistra non ha senso e il Partito democratico è destinato a morire”

“Buon lavoro a Paolo Gentiloni". E ancora: "Il ritorno alle urne deve avvenire  il prima possibile". E’ con queste parole che Matteo Renzi ha preso la parola alla Direzione del Pd (l'intervento integrale). "Io -  ha aggiunto - non sono mai fuggito di fronte alle mie responsabilità".

 

Renzi: "Non abbiamo paura del voto" - Volontà del segretario del Pd è fare un congresso con gli iscritti e le primarie, "sapendo che c'è un appuntamento imminente con le elezioni perché è evidente che nell'arco dei prossimi mesi andremo alle elezioni politiche". Noi, ha precisato, "non abbiamo mai paura del confronto con le persone. Non abbiamo paura del voto". 

 

Renzi: sinistra non ha mai visto 40% neanche col binocolo -  Il presidente del Consiglio dimissionario parla anche del futuro del Partito democratico e lo fa partendo da una breve analisi del risultato del voto del referendum costituzionale: "Ora dobbiamo aprire una riflessione e farla nel modo più ampio possibile senza cedere a una rappresentazione macchiettistica per cui l'elettorato della sinistra non sta in quel 40%" che ha votato Sì al referendum. "L'elettorato di sinistra – ha aggiunto - non l'ha mai visto neanche col binocolo il 40%. Chi immagina di avere il copyright di quel pezzo di sinistra non lo ha mai visto quel 40% ma non l'hanno mai visto neanche personaggi superiori a quelli che siedono oggi qui".

"Se il 59% è un voto politico – ha sottolineato Renzi - allora lo è anche il 41. Dobbiamo cercare di capire come uscire da questa situazione, capire dov'è l'Italia oggi. Noi pensavamo di uscirne per via istituzionale con l'Italicum e le riforme. Avevamo quel disegno, quel disegno è stato bocciato”.

 

Speranza: serve cambio di rotta - Tra gli interventi che hanno preceduto le conclusioni del segretario di partito quello più forte e più critico nei confronti della guida del Pd è stato quello di Roberto Speranza, deputato della minoranza dem. Il congresso del Partito democratico, ha detto, non può essere "la rivincita del capo irritato per come è andato il referendum. Serve un congresso vero, sulla nostra collocazione politica. Un congresso e non un votificio di una domenica mattina", ha aggiunto Speranza, che poi ha chiesto: "Renzi ci dica se c'è posto per chi il 4 dicembre ha votato No" (VIDEO).

 

"O si cambia o si muore"

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La minoranza Dem: c'è spazio per chi ha votato no? - "Davanti alle manifestazioni organizzate - ha aggiunto - e agli attacchi sul web io chiedo a Matteo Renzi di dirci se non c'è più spazio nel Pd per chi ha votato no, lo si dica con chiarezza. Io penso che bisogna recuperare un pezzo di elettorato che ha votato no. Il mio seggio è a disposizione, ho già dimostrato di non essere attaccato alla poltrona ma è inimmaginabile pretendere che si rinunci alle proprie idee".

 

Gentiloni da Mattarella - Al termine della Direzione Pd è arrivata la comunicazione del premier incaricato, Paolo Gentiloni, che ha annunciato la fine delle consultazioni e, di conseguenza ha fatto sapere che alle 17.30 sarebbe salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come poi accaduto.

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