Referendum, Renzi: "La partita è ancora aperta, se vince No vedremo"

Politica

"Non sempre i sondaggi ci azzeccano, c'è un numero incredibile di indecisi" dice il premier nella conferenza stampa sui mille giorni di governo. E a proposito del rapporto di Bankitalia, che prevede un aumento della volatilità sulle azioni italiane in vista del 4 dicembre, commenta: "Fibrillazione nei mercati è fisiologica". LO SPECIALE

La partita sul referendum è del tutto aperta. A dirlo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella conferenza stampa sui mille giorni del governo (LO SPECIALE REFERENDUM). "Il No è in testa nei sondaggi, ma abbiamo visto che non sempre i sondaggi ci azzeccano. Confido che la maggioranza silenziosa degli italiani scelga sulla base del quesito" dice il premier, secondo cui la partita è aperta "in ragione dell'incredibile numero di  indecisi".

 

"Se vince 'No' verifichermo situazione politica" - Renzi indica nella riforma oggetto della consultazione del 4 dicembre la ragione stessa all’origine del suo esecutivo. "Questo governo è nato per fare le riforme costituzionali, le abbiamo fatte e deciderà il cittadino se vanno bene o no. Nostro compito era anche portare a casa la ripartenza che va ancora piano ma è  molto più forte di prima". Se vince il "No", continua, "cosa accadrà al governo lo scopriremo solo vivendo.... Ove i cittadini bocciassero le riforme, verificheremo la situazione politica". 

 

"Fibrillazione dei mercati fisiologica" - A proposito poi del rapporto di Bankitalia secondo cui gli indicatori di mercato "registrano un aumento della volatilità attesa sulle azioni italiane nella prima settimana di dicembre, in corrispondenza con il referendum" il presidente del Consiglio commenta: "Credo che sia fisiologico che davanti ad una possibile novità politica ci sia una fibrillazione maggiore dei mercati, personalmente reputo ovvio l'assioma riforme-pil su e al contrario che lo spread salga se non si fanno". “Detto questo però -  chiarisco che il compito di chi sostiene il "Si'" non è usare la carta della paura ma cercare di riempire di motivazioni le ragioni del "Si'. Bankitalia poi fa il suo mestiere".

 

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