Ospite di Maria Latella anche il governatore della Liguria Giovanni Toti. In caso di vittoria dell 'No' il leader della Lega invoca subito le urne. Toti: "Prima serve una nuova legge elettorale". L'INTERVISTA INTEGRALE
"Renzi sarà presidente del Consiglio ancora per tre settimane". Parla così il leader della Lega Nord Matteo Salvini, ospite di Maria Latella, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. Ospite con Salvini il governatore della Liguria ed esponente di Fi Giovanni Toti.
Renzi "era partito per rottamare ed è rottamato, aveva promesso tanto e non ha concluso niente, il 4 dicembre va a casa" continua Salvini. "Man mano che gli indecisi decidono, due voti vanno al no e uno al sì" ha aggiunto Toti. Ieri i due esponenti del Centrodestra sono scesi in piazza, insieme a Giorgia Meloni per dire no alla riforma costituzionale voluta da Renzi.
Toti: "Prima di tornare alle urne nuova legge elettorale" - Se però Salvini è convinto che in cado di vittoria del 'No' si debba andare subito alle urne, Toti dissente. Dopo il referendum, "quando vince il no", secondo Toti, bisognerà "collaborare in Parlamento per una legge che smonti il pessimo Italicum". "Il governo deve continuare a farlo Renzi, che dovrà fare la cortesia di guidare il governo per altri sei mesi mentre il Parlamento discute una legge per tornare al voto nel numero di settimane inferiore possibile, il tempo strettamente necessario al Parlamento".
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Salvini: "Centrodestra? Non uso più questo termine" - Sul futuro del Centrodestra e il rapporto con le altre anime della destra, "non mi interessano le dinamiche interne a quello che era il centrodestra, non uso più questo termine - ha detto Salvini - io penso a un sistema sovranista per cui in Italia scelgono gli italiani, perché la differenza oggi è tra chi ha svenduto l'Italia alle Borse e chi pensa che devono scegliere gli italiani".
Toti: "Salvini leader? Devono chiederlo i cittadini" - E su una possibile leadership di Salvini, "che un leader si candidi a guidare è naturale ma glielo devono chiedere i cittadini, i militanti e i dirigenti. Che si chiamino primarie o secondarie, gli strumenti interessano poco, mi interessa un vasto coinvolgimento dal basso" ha commentato Toti.
"A Padova tradito il voto" - Nell'intervista spazio anche alla caduta della giunta leghista a Padova. Secondo il leader della Lega Nord "gli unici che vanno di mezzo sono i padovani, che per quattro mesi avranno un prefetto". "Qualcuno ha ragionato in termini di poltrone. Bitonci si ricandiderà senza questi. Tradire il voto è cosa squallida, con certa gente non vogliamo avere a che fare". "E' stata una congiura della stupidità e del poco rispetto per i cittadini", ha aggiunto Giovanni Toti.
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