Il presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida si era rivolto al Tribunale di Milano. Ma secondo il giudice Loreta Dorigo competerà agli elettori dare una valutazione complessiva delle varie parti della Carta modificate dal ddl Boschi
Il giudice del Tribunale Civile di Milano Loreta Dorigo ha respinto il ricorso presentato dal presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, che aveva impugnato il quesito referendario del prossimo 4 dicembre chiedendo di rinviare la legge di indizione del referendum alla Consulta.
Le motivazioni della sentenza - “Il diritto di voto non pare leso dalla presenza di un quesito esteso e comprensivo di un'ampia varietà di contenuti” recita la decisione del giudice di Milano. Nelle motivazioni del provvedimento si legge come sia “del tutto evidente che competerà a ogni singolo elettore formulare una valutazione complessiva di tutte le ragioni a favore e di quelle contrarie di tutte le parti di cui è composta la riforma”. Dorigo ha inoltre spiegato che la "natura oppositiva del referendum costituzionale" verrebbe "a mancare e ad essere irrimediabilmente snaturata laddove si ammettesse la parcellizzazione dei quesiti".
Il perché del ricorso - Valerio Onida aveva presentato il ricorso sostenendo che la singola domanda sulla scheda non lasciasse ai cittadini la possibilità di esprimersi sui molti punti della Costituzione modificati dal ddl Boschi: “Con un quesito così eterogeneo non si rispetta la libertà di voto degli elettori – aveva detto il presidente emerito della Consulta – il vizio è di voler fare una grande riforma mentre lo spirito dell’articolo 138 è la revisione puntuale di singoli aspetti della Costituzione, della sua manutenzione. Non del suo cambiamento complessivo, quasi che occorresse una nuova costituzione".
Le prossime tappe giudiziarie - Dopo il no del Tribunale di Milano, c’è ancora attesa per altri ricorsi sul quesito del referendum attualmente pendenti presso altre corti: il 15 novembre, infatti, è in calendario in Cassazione l'esame di un appello presentato dal Codacons. Il 16 novembre, invece, il Tar del Lazio deciderà su un altro ricorso presentato dallo stesso Onida. Il 1 dicembre, infine, è attesa la decisione del Consiglio di Stato sulla richiesta del Comitato per il No di sospendere il referendum.