Il premier rilancia le grandi opere e la banda larga: "Bisogna sbloccare i cantieri". Grillo lo attacca: “Inutile, la sua parola non vale nulla”
Renzi rilancia le grandi opere, con particolare riferimento al Ponte sullo stretto (per "togliere la Calabria dall'isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina") e alla banda larga, facendo dell'Italia una "gigabyte society".
Il Ponte sullo stretto di Messina, in particolare, secondo il premier, può creare "centomila posti di lavoro". Renzi ha indicato l'infrastruttura come parte del completamento della "Napoli-Palermo".
"Sbloccare i cantieri" - "Quello che chiedo a voi è che, finita la parte delle riforme, si possa tornare a progettare il futuro", ha aggiunto Renzi, nel corso dell'incontro per i 110 anni di Salini-Impregilo.
"Bisogna sbloccare i cantieri e serve la banda larga perché la rete di domani non sarà una diga in Italia né l'autostrada del Sole, ma la banda larga, la gigabyte society, la velocità". "Bisogna poi continuare le grandi opere - ha scandito - dalla Bari-Lecce alla Napoli-Palermo, con il Ponte sullo Stretto, in un'operazione che sia utile, crei posti di lavoro e ci metta nelle condizioni di togliere l'isolamento della Calabria e avere la Sicilia piu' vicina". "Noi siamo pronti", ha detto citando anche la Variante di Valico ed il Terzo valico tra Liguria e Piemonte.
Grillo: “Inutile, la sua parola non vale nulla” – Beppe Grillo ha attaccato il premier Renzi sul tema con un post sul suo blog: "Il Menomato Morale oggi ha detto che è pronto ad aprire i cordoni della borsa (di soldi pubblici dei cittadini) per far ripartire il progetto del Ponte sullo Stretto, un'opera costosissima, inutile e in piena zona sismica". Il leader del Movimento ha aggiunto: E' "un'opera che non vedrà mai la luce, già costata circa 600 milioni di euro ai contribuenti. Qualche anno proprio Renzi diceva "Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle più moderne e sicure". La sua parola non vale nulla”.