Referendum, Mattarella: "La sovranità è degli elettori"

Politica

L'intervento del capo dello Stato dopo le parole dell'ambasciatore americano. L'ex segretario Pd Bersani: "Voterò no. Con Renzi idee opposte di democrazia"

"Dobbiamo viverli serenamente, come ogni passaggio democratico". E' quanto ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispondendo ai giornalisti a Sofia che, dopo l'intervento dell'ambasciatore Usa delle ore scorse, gli chiedevano delle fibrillazioni crescenti e come gli italiani dovessero vivere questi due mesi che mancano al referendum (per cosa si vota al referendum: SCHEDA  -  LO SPECIALE ). 

 

"Il mondo si è molto interconnesso: quindi ogni avvenimento che avviene in un paese importante, e l'Italia è un paese importante, è seguito con attenzione anche all'estero. Naturalmente questa considerazione non muta in nulla il fatto che la sovranità sia demandata agli elettori". 

 

Bersani: "Con Renzi idee opposte di democrazia" - Sulla consultazione, intanto interviene anche l'ex segretario Pd Bersani in un'intervista  a Repubblica e alla Stampa. "Io e Renzi abbiamo due idee opposte della democrazia".  "Poi vediamo cosa succede con la legge elettorale", dice a Repubblica, "ma se mi chiedono come voto, dico quello che penso. Questo è legittimo, giusto?".

L'ex segretario del Pd spiega che voterà no ma non farà "campagna. Il mio voto vale uno, non cerco seguaci. Rispondo solo alla domanda, quando me la fanno. Non tutti i comunisti votarono per l'aborto, ma il giorno dopo erano ancora comunisti; non tutti i democristiani votarono per la Repubblica, e il giorno dopo erano democristiani. Che razza di problema c'è?".


"Sistema sbagliato e dannoso" - Cambiare l'Italicum per paura dei 5 stelle? "Quello è un motivo che spinge molti", osserva Bersani, "lo dicessero! Io non ne ho bisogno. Ho sempre pensato che la riforma del Senato e l' Italicum insieme fossero una piegatura della democrazia un po' pericolosa. Non va bene che con il 25 per cento un partito prende tutto e forma un Parlamento di nominati. Lo vogliamo capire che è un sistema sbagliato, dannoso, che alla gente dobbiamo ridare invece un'occasione di scelta, che devono sentirsi piùrappresentati, non meno? Lo vogliamo capire che così crescono i populismi?".


"Italicum? Se c'è volontà si può cambiare in due mesi" - "Io e Renzi abbiamo due idee diverse di democrazia, perché lui è per la semplificazione estrema", spiega alla Stampa, queste due idee "possono convivere in un grande partito: anche perché è un dibattito che c'è in tante parti del mondo". Cambiare l'Italicum un'impresa ardua? "Andiamo, se c'è la volontà politica, si può cambiare prima del referendum, in due mesi: come fece l'altra volta Renzi con la fiducia".

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