Referendum trivelle, presidente Consulta: si deve andare a votare

Politica

“La partecipazione fa parte della carta di identità del cittadino” dice Paolo Grossi, interpellato sulla consultazione di domenica 17 aprile - LA SCHEDA

Al referendum sulle trivelle "si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto”. E' il netto invito  del presidente della Consulta, Paolo Grossi, interpellato nella conferenza stampa dopo la relazione annuale, a partecipare alla consultazione prevista domenica 17 aprile (PER COSA SI VOTA). “Nell'urna ognuno esprime il proprio convincimento - ha aggiunto - ma partecipare al voto fa parte della carta d'identità del cittadino".

 

Referendum trivelle - Domenica 17 aprile gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su un referendum sulle trivelle promosso da 9 consigli regionali (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise; in un primo momento figurava anche l'Abruzzo che però si è ritirato) sostenuti da alcune associazioni e movimenti in difesa per l'ambiente, tra cui il coordinamento No Triv.

 

Quorum - Sul quesito abrogativo pesa la spada di Damocle del quorum, quindi, affinché il risultato possa essere valido dovrà essere votato dal 50% degli italiani più uno degli aventi diritto, secondo quanto previsto dall'articolo 75 della Costituzione.

 

Il quesito – Il quesito che comparirà sulla scheda in sostanza chiede che, al momento della scadenza delle concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane, anche in caso di presenza di altro gas o petrolio, andando a cancellare l'articolo 6 comma 17 del Codice dell'Ambiente, in cui si contempla la possibilità che le trivellazioni continuino fino a quando le risorse del giacimento lo consentono.

 

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Sì -  No - Un'eventuale vittoria del 'no' lascerà immutata l'attuale situazione.

Un'eventuale vittoria del 'sì’ stopperà le concessioni per estrarre gas o petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana alla scadenza dei contratti. Di fatto, però, il quesito referendario non coinvolgerà le 106 piattaforme petrolifere attive lungo le nostre coste per l'estrazione di petrolio o metano. Sono invece coinvolti dall'esito referendario gli impianti di Guendalina (Eni) nell'Adriatico, il Gospo (Edison), anch'esso nell'Adriatico e il giacimento Vega (Edison) di fronte a Ragusa.

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