Marino: "Ho interrotto rapporto con lobby che Renzi tiene saldo"

Politica

L'ex sindaco di Roma a Sky TG24 torna a parlare della sua uscita di scena dal Campidoglio, attacca il premier e non esclude una ricandidatura. L'INTERVISTA INTEGRALE

Il rapporto con Renzi e Orfini, Mafia capitale, la possibile ricandidatura a sindaco. E' un Ignazio Marino a tutto campo quello intervistato per Sky TG24 da Maria Latella.

"Non ho nessun rapporto con Matteo Orfini, però ragionando in questi giorni pensavo che una figura importante come la sua mi ricorda quella bellissima canzone di Elton John, Empty Garden, quando canta che un insetto da solo può rovinare un intero campo di grano", dice l'ex primo cittadino, che aggiunge:
"Se il Pd romano ha diversi rappresentati arrestati e un commissario non è al massimo del suo splendore".


"Le vere primarie sono state fatte nel 2013" - Quanto alle ultime primarie per decidere il candidato di centrosinistra, Marino non ha dubbi: sono una “farsa”, visto che le primarie sono un impegno tra popolo e colui che si candida alla guida, "le primarie vere sono state fatte nella primavera del 2013, con una grande partecipazione. Oggi purtroppo sono state fatte delle primarie arrangiate, arrivate dopo che si è spaccato il rapporto tra Pd e città".

 

Quando ero sindaco Renzi non mi rispondeva al telefono - Marino parla poi del suo rapporto con Renzi: "Io non lo sento da due o tre anni, non ha ritenuto rispondere alle mie telefonate, nonostante la presenza della criminalità organizzata a Roma. "Un comportamento - aggiunge - che deve essere giustificato con mancanza di senso istituzionale o con problemi di carattere psicologico". Per l'ex sindaco l'unico rapporto che si è interrotto è stato quello con le lobby e non con i romani, a differenza di quanto accaduto con il premier.

 

Non esclude ricandidatura - Una battuta, infine, su una possibile ricandidatura: Marino non la esclude, “per me - dice - ciò che è importante è il risveglio della società civile”.  Quanto a possibili errori commessi, dice, "nel 2013 delegai al Pd scelta candidati" e questo, assicura, visto come sono andate le cose fu senz'altro un passo sbagliato.

 

L'intervista integrale:

 

 

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