"Non vogliamo coprire nessuno, non abbiamo nessuno da difendere, chiunque abbia sbagliato mi risponderà", dice il governatore della Regione dopo gli arresti per irregolarità in appalti odontoiatrici in aziende ospedaliere lombarde. Coinvolto anche il suo fedelissimo Fabio Rizzi. Le opposizioni in Consiglio regionale preparano la sfiducia al presidente
"Offeso, deluso", soprattutto "incazzato" sul piano personale. Roberto Maroni è sceso nel tardo pomeriggio nell'Aula del Consiglio regionale per dire che non si aspettava di vedere Fabio Rizzi, leghista, suo fedelissimo presidente della commissione Sanità che gli ha di fatto scritto la riforma del settore, coinvolto in un'inchiesta per presunte tangenti.
Maroni: stupore, rabbia e delusione - Il discorso del governatore lombardo è stato schietto. Maroni è apparso scosso dalla notizia, ha spiegato che sta "leggendo le carte" e ha osservato che bisogna rispettare "la presunzione di innocenza". Tuttavia ha fatto capire che da Rizzi non s'aspettava ombre: era un suo uomo di fiducia, era un compagno di partito, era un amico. Salvini, intanto, sospende Rizzi dal partito, "per il bene suo, della verità, della Lega e dei cittadini della Lombardia".
Le opposizioni - La reazione del Carroccio non ha comunque convinto le opposizioni - Pd, M5S e Patto Civico - che accusano il governatore di essersi fidato troppo. "Bisogna tornare al voto al più presto", è la richiesta che sarà fatta in una mozione di sfiducia. Alessandro Di Battista, deputato 5 Stelle, ha chiesto al segretario della Lega, Matteo Salvini, di "chiedere le dimissioni di Maroni" come fece con il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Maroni si era presentato alle elezioni con la scopa in mano ma è in piena continuità con Formigoni", ha aggiunto il capogruppo in Regione, Stefano Buffagni.
"Abbiamo più volte denunciato - ha sostenuto Alessandro Alfieri, segretario lombardo del Pd - l'assenza di un sistema regionale dei controlli efficace che garantisca trasparenza, ma è del tutto evidente che Maroni, assessore alla Sanità, anche lui a processo, ha una enorme responsabilità politica. Ne tragga le conseguenze".
Salvini: chi sbaglia non merita la Lega - Il centrodestra (Lega, FI, Ncd, Lista Maroni, Fdi) difende la Giunta, liquidando il caso Rizzi come una vicenda giudiziaria di un singolo che non interromperà la legislatura. Però in casa Lega l'arresto farà riflettere: "Spero - è stato il ragionamento di Salvini - che le accuse si rivelino una bufala e che alcuni magistrati non siano in campagna elettorale. Ma chi sbaglia davvero non merita la Lega". In serata arriva poi il comunicato: "Per il bene suo, della verità, della Lega e dei cittadini della Lombardia, il consigliere Fabio Rizzi è sospeso dalla Lega Nord".