Renzi: “L’Italia si fa sentire, non si fa telecomandare dall’Ue”

Politica

Il premier, alla Reggia di Caserta, torna sulle tensioni con Juncker, che lo aveva “rimproverato” di offendere l’Unione europea. “Polemiche assurde e sul niente” dice. “ E aggiunge: “L'Europa non sia solo un pacchetto di regole”. Quanto invece al licenziamento in 48 ore dei furbetti del cartellino: non capisco la reazione dei sindacati

 

“L'Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza e il garbo che le sono propri, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori". Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi alla Reggia di Caserta tornando sulla polemica accesa dalle parole del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker che aveva attaccato il premier italiano invitandolo a non offendere la Commissione Ue e rivendicando la paternità della decisione sulla flessibilità. Parole a cui aveva risposto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che aveva escluso qualunque intenzione di offesa da parte del governo italiano e sottolineato che si era arrivati alla flessibilità con il dibattito sviluppato durante il semestre di presidenza italiana.

 

 

“Può essere normale fare delle polemiche assurde sul niente?” - “Noi che rispettiamo tutti i regolamenti dell'Ue e stiamo mettendo il nostro onore perché si possa ridurre il numero delle procedure di infrazione e perché tutti i giorni si possa portare l'Italia a testa alta in Europa, diciamo con franchezza che l'Europa è innanzitutto identità, cultura, idealità" ha detto Renzi a Caserta per la riconsegna degli ambienti utilizzati dalla scuola specialisti dell'Aeronautica militare alla direzione del palazzo vanvitelliano. E ancora: "In un momento nel quale in tutto il mondo vediamo situazioni di tensione e scenari di guerra, vi rendete conto se può essere normale fare delle polemiche assurde sul niente? L'Italia ha bisogno di tornare a essere quel che è sempre stata per secoli: un punto di riferimento. Alzate la testa e guardate questo teatro: questa è l'Italia".

 

 

“Inno di Mameli e Inno alla Gioia migliore risposta alle polemiche” - "Non dobbiamo solo cantare l'inno alla gioia, l'inno europeo, ma essere anche capaci in casa nostra di rimettere a posto le cose. E fuori di qui chiedere semplicemente rispetto - ha proseguito il premier - L'inno nazionale e l'inno alla gioia", che hanno aperto la cerimonia, "sono la risposta migliore, se volevamo organizzare una risposta alle polemiche di oggi".

E ha sottolineato: “L'Europa non può essere soltanto un pacchetto di regole che ci troviamo a dover seguire, è un grande ideale o non è. E' il tentativo di fare di questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza e non un'accozzaglia di regolamenti".

 

Assenteisti, Renzi: "Licenziamenti? Non capisco polemica sindacati"
 

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