Renzi: "Via libera a riforme oppure ho fallito"

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Nella conferenza stampa di fine anno, il premier traccia il bilancio: "Il 2015 è stato un buon anno, l'Italia tornerà leader in Europa". Poi, tra slide 'anti-gufi' e hashtag, rassicura sulla tenuta del sistema delle banche ("I truffati riavranno i loro soldi, il nostro sistema è solido) e risponde a Grillo sull'emergenza smog: "Siamo passati dal 'Piove governo ladro' al 'Non piove governo killer'"

Il 2015 è stato un anno "con il segno più", il Pil è allo 0,8 e va meglio delle previsioni, l'Italia "si è rimessa in moto" e ora, anche grazie all'Italicum, è "un paese solido e stabile".  Nella conferenza stampa di fine anno, Matteo Renzi mette in fila i risultati ottenuti. E commenta: "Due anni fa c'era una legislatura strascicata che non riusciva ad andare avanti. Ora, se dovessi fare un titolo direi: 'Politica batte populismo 4-0". Ma l'attenzione è tutta su quello che accadrà nel 2016, dalle elezioni amministrative al referendum sulle riforme. E il premier lancia la sua sfida, mettendo sul piatto la posta più alta: il referendum sulla riforma della Costituzione si farà a ottobre del prossimo anno "ma se lo perdiamo considererò fallita la mia esperienza politica".

 

Renzi: "Fosse per me abolirei l'ordine dei giornalisti" - La conferenza stampa è iniziata con un piccolo battibecco tra il premier ed Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei Giornalisti, che ha invitato Renzi a non stilare liste di giornali buoni e cattivi e ha ricordato le condizioni di lavoro precarie nelle quali operano molti giornalisti. Il presidente del Consiglio ha risposto sostenendo che "non c'è alcuna piaggeria che impedisca di dire la verità: non credo che ci sia la schiavitù, la barbarie in Italia" nel mondo del giornalismo. Riguardo all'Ordine dei giornalisti, Renzi ha ricordato che la sua posizione è nota: "Sarei per abolirlo, toccasse a me lo abolirei domattina".


Approvazione Italicum operazione più difficile - Il premier ha poi rivendicato l'approvazione di alcune riforme, a partire dall'Italicum. Prendendo ad esempio le recenti elezioni spagnole, che hanno dato vita a una situazione politica frammentata, l'ex sindaco di Firenze ha affermato che ora, grazie alla nuova legge elettorale, l'Italia "è un paese stabile". L'approvazione dell'Italicum "è stata l'operazione più difficile", ha ammesso.

 

Renzi: "Abbiamo battuto populismo 4 a 0"

 

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Renzi: "Non commento strumentalizzazioni dei morti" - Riguardo all'emergenza smog, che ha visto Milano e Roma bloccare in tutto o in parte il traffico cittadino, Renzi ha risposto a Beppe Grillo, che in un post sul suo blog ha accusato il governo di essere responsabile per le morti da inquinamento: "Non commento la strumentalizzazione dei morti, che ormai è uno sport a cui ci stanno abituando alcune opposizioni".

 

Il rapporto con l'Europa - Sollecitato riguardo ai rapporti con Bruxelles ha poi spiegato che "l'Italia non ha dichiarato guerra all'Europa: stiamo chiedendo all'Ue di fare rispettare le regole, tutte a tutti". "Ho solo fatto delle domande all'Europa... se le regole che valgono per l'Italia sul bilancio valgono anche per chi non rispetta altri parametri, per esempio il surplus commerciale... se (le misure adottate nei confronti dell'Italia) valgono anche verso altri Paesi che non hanno preso le impronte digitali" ai migranti.

 

Le banche e il salvabanche - Riguardo alla questione delle banche, il premier ha assicurato che "non c'è nessun rischio sistemico, le banche italiane sono molto più solide" di tante europee e "non cambierei il sistema bancario con quello tedesco nemmeno sotto pagamento". Quanto ai risparmiatori che hanno perso i propri soldi nei recenti crack bancari, Renzi ha chiarito che "chi ha subito un danno deve sapere che il governo è dalla sua parte e il governo farà di tutto perché abbia indietro i suoi soldi, abbiamo a cuore le persone truffate" dalle 4 banche. Per quanto riguarda invece l'indagine, il presidente del Consiglio ha spiegato che "il parlamento deciderà sulla commissione, come governo e presidente del Consiglio rimettiamo ogni valutazione al parlamento, non ragioniamo adesso se fare una commissione di inchiesta o di indagine perché per entrambe c'è polemica" sui compiti e i ruoli.

 

Renzi: "Non toccheremo le pensioni degli italiani"

 

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Renzi: "Questo mio ultimo incarico pubblico" - "Il presidente del Consiglio sarà il mio ultimo ruolo pubblico" ha inoltre annunciato il premier Renzi. Quando lo hai fatto "dopo lasci", ha aggiunto e ha scherzato: "Spero molto dopo quello che spera qualcuno di voi". "Questo sarà il mio ultimo servizio pubblico", ha sottolineato "Quando hai questo approccio ti rendi conto che ciò che conta è il grande impegno perché l'Italia si rimetta in moto. Questo impegno io lo vedo e spero nel 2016 possano vederlo sempre di più tutti", ha osservato.

 

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