Nuova espulsione in casa M5S: fuori Serenella Fucksia

Politica

Il 92,6% degli oltre 26 mila iscritti al referendum on line ha votato contro la senatrice, che non avrebbe restituito una quota dello stipendio da parlamentare. Lei non ci sta: “La rendicontazione è una scusa. Consultazione per sbarazzarsi di una persona scomoda”. La replica: "Abbiamo applicato regole"

Un’altra espulsa in casa 5 Stelle. Anche la senatrice Serenella Fucksia è stata messa al bando dal blog di Beppe Grillo. Contro di lei, più che i continui distinguo dalla linea della maggioranza, hanno giocato i rimborsi, quelle restituzioni di quota dello stipendio da parlamentare che gli eletti 5 Stelle devono versare alla collettività come deciso dalle regole di ingaggio del Movimento. La senatrice marchigiana, nonostante i ripetuti appelli a mettersi in regola, ha infatti tardato a comunicare i suoi versamenti e contro di lei è scattata la procedura di espulsione tramite consultazione sul blog. Un vero e proprio plebiscito: contro di lei hanno infatti votato il 92,6% degli oltre 26 mila iscritti certificati che hanno partecipato alla consultazione.

 

Lei: “La rendicontazione è una scusa” - Ma la senatrice non ci sta: "La rendicontazione è una scusa: il motivo della richiesta di espulsione nei miei confronti è molto più becero. C'è una lotta di potere in corso e si è trovata questa scusa per parlare di altro. Ma questo modo di comportarsi non fa onore al Movimento, è un altro autogol" si difende. E attacca il capogruppo M5s a Palazzo Madama, Mario Giarrusso: "E' stato lui a volerlo per sottolineare in questo modo il suo ruolo, dare enfasi al suo mandato. Ma c'erano alcune cose che sarebbero venute fuori: e si è trovato il modo di offuscarle con accuse becere".

 

Giarrusso a Sky TG24: "Abbiamo applicato regole" - La replica di Giarrusso non si è fatta attendere: la senatrice Fucksia - ha detto a SkyTG24 - non si è presentata in Senato per tutto dicembre, senza nessuna spiegazione, ha avuto tutto il tempo di lavorare ai suoi rendiconti e mettersi in regola. Alla fine è stata lei a volere questa procedura, sapeva bene a cosa andava incontro. C’era stato un disallineamento nei versamenti da parte di diversi colleghi, per vari motivi. Tutti sono stati avvisati e pregati più volte di mettersi in regola. L’unica che ostinatamente, per ben tre volte avvisata delle conseguenze, non lo ha voluto fare è stata la collega Fucksia. A quel punto non restava altro che far valere le regole che ci siamo dati"

 

 

Il sostegno alla Boschi sarebbe stata l’ultima goccia a far traboccare il vaso - Ma su Fb piovono le accuse: "Era a favore del jobs act, della cancellazione dell'art.18, della buona scuola e della Boschi". Questa della Boschi, si vocifera infatti tra i 5 Stelle, sarebbe stata l'ultima goccia a far traboccare il vaso. La senatrice pentastellata aveva infatti palesemente plaudito all'intervento del ministro delle Riforme finita a difendersi in Parlamento dalla richiesta di sfiducia proprio del M5s. "Ha fatto la sua bella figura. Chapeau!" aveva commentato su Fb criticando "l'opposizione che invece di scandire i fatti preferisce le facili scappatoie demagogiche". Ma a suo carico ci sono una serie di prese di posizione non sempre in linea (ha all'attivo 253 voti in dissenso dal suo gruppo, il 2,8%).

 

Marcucci (Pd): “Il dittatorello del blog si è imposto” -  Già sfiduciata dal suo meet-up di Fabriano, la senatrice marchigiana era nel passato riuscita a schivare l'espulsione dopo un faccia a faccia con i vertici del Movimento. Ma ora il dado è tratto e con lei, tra espulsioni e dimissioni volontarie, salgono a quota 37 i parlamentari 'persi' dal M5s.  "Il dittatorello del blog si è imposto. Chi critica è fuori dal M5S. Democrazia?" commenta il senatore del Pd Andrea Marcucci mentre lei prende atto del verdetto e come ultimo atto annuncia su Fb: "Finita la rendicontazione ed effettuato bonifico...come avevo anticipato".

 

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