Fumata bianca alla Consulta: eletti 3 giudici dopo l'accordo Pd-M5S

Politica

Il Parlamento ha eletto, dopo mesi e mesi, i tre candidati frutto dell'intesa tra democratici, pentastellati e centristi: Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti. L'esclusione di Forza Italia provoca l'ira di Berlusconi: "Molto grave che nemmeno un giudice sia del centrodestra"

 

Augusto Barbera (indicato dal Pd), Franco Modugno (nome del M5S) e Giulio Prosperetti (gradito ai centristi) sono i tre nuovi giudici della Corte Costituzionale. Dopo mesi e mesi di trattative, arriva dunque la fumata bianca per l'elezione dei tre giudici mancanti al collegio della Corte Costituzionale. I tre candidati, sui cui nomi era stato trovato un accordo tra Pd e M5S nella giornata del 16 dicembre, sono stati eletti con i seguenti risultati: Modugno 609, Barbera 581, Prosperetti 585. Il quorum richiesto era di 571 voti, pari ai due terzi degli aventi diritto.

 

La situazione è stata sbloccata da Matteo Renzi che ha reciso, forse definitivamente, il Patto del Nazareno. Una decisione che ha escluso Fi e che, di conseguenza, ha provocato ulteriori malumori tra gli azzurri e l'ira di Silvio Berlusconi contro la maggioranza.

 

Pd-M5S - Il Pd, che ha il maggior numero di grandi elettori (413), già venerdì aveva abbandonato Fi per cercare una intesa con M5s, visto che il capogruppo azzurro Renato Brunetta insisteva sulla candidatura di Francesco Paolo Sisto, sgradita alla minoranza del Pd e non sostenuta da tutta Fi. La mozione di sfiducia contro il ministro Maria Elena Boschi annunciata domenica da M5s ha rallentato la trattativa, ma lunedì le pressioni del Quirinale su tutti i gruppi a chiudere in tempi stretti, hanno convinto Renzi: l'accordo con M5s andava fatto nonostante la mozione, separando concettualmente l'intesa istituzionale dallo scontro politico.

 

Fi resta fuori - Inutile il rilancio di una parte di Fi che ha proposto il nome di Raffaele Squitieri, anche perché un'altra parte del partito insisteva sulla candidatura di Sisto. Fi è rimasta dunque tagliata fuori dagli accordi istituzionali sulle elezioni degli organi costituzionali per la prima volta dal 1994. "E' molto grave - ha tuonato Silvio Berlusconi - che la Consulta non abbia al suo interno nemmeno un giudice che sia del centrodestra" (VIDEO).

 

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