Roma, Marino ha formalizzato le dimissioni. I suoi sostenitori davanti alla sede del Pd

Politica
Il sindaco Marino oggi al Campidoglio e i suoi sostenitori davanti alla sede del Pd

L'atto diventerà irrevocabile trascorsi 20 giorni. Attesa per la nomina del commissario. Gabrielli: “Nessun rischio per il Giubileo. Questa città sta in piedi da più di 2000 anni"

Ignazio Marino ha formalizzato le dimissioni da sindaco di Roma. Il primo cittadino della Capitale ha consegnato l'atto in Campidoglio nelle mani della presidente dell'assemblea capitolina, Valeria Baglio. Le dimissioni diventeranno irrevocabili trascorsi 20 giorni da oggi.

Gli ultimi 20 giorni del sindaco -
E il sindaco ha già in mente come passarli: cercando di chiudere tutte le pratiche ancora aperte, con particolare attenzione alle gare per far trovare pronta la Capitale all'Anno Santo della Misericordia. Marino, infatti, nella giornata di lunedì ha firmato tre ordinanze relativi ai lavori per il Giubileo per una spesa complessiva di 10 milioni. I lavori riguardano provvedimenti per il traffico e la mobilità, in particolare sul Lungotevere e nell'area di San Pietro.

Supporter davanti alla sede del Pd - Intanto nella mattinata e nel primo pomeriggio di lunedì, movimenti e gruppi di liberi cittadini si sono radunati sotto la sede del Partito Democratico per dire  no alle dimissioni di Marino. Al sit-in si sono presentate una ventina di persone, un numero certamente minore rispetto ai sostenitori che hanno preso parte, nella giornata di domenica, alla manifestazione all'esterno del Campidoglio.

Gabrielli: nessun rischio -
Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha rassicurato i romani: "Questa è una città che sta in piedi da più di 2000 anni", ha detto a chi gli ha chiesto se l'organizzazione del Giubileo sia a rischio dopo le dimissioni del sindaco della capitale.

Cercasi commissario - La priorità è ora individuare un commissario che sia in grado sia sul profilo amministrativo che dell'immagine, di governare insieme al prefetto Franco Gabrielli l'evento Giubileo. Si guarda perciò innanzitutto all'assessore alla legalità Alfonso Sabella - che a Sky TG24 ha dichiarato “di non saperne nulla” - e poi all’Assessore ai Trasporti al Comune di Roma Stefano Esposito. Anche in questo caso la formula di rito è la stessa: “Io non ho sentito nessuno” dice durante “Dentro i fatti, con le tue domande”, l’approfondimento di Sky TG24. E aggiunge: “Se mi posso permettere, credo che Sabella abbia un profilo per fare il Commissario”.


Toto-nomi - Quanto al fronte politico, il passaggio è assai delicato. Renzi smentisce di non voler tenere le primarie. E’ ancora troppo presto per le scelte ma è avviato il processo per individuare una figura di alto profilo. Se Franco Gabrielli conferma il suo no, restano in campo i nomi di Raffaele Cantone, Giovanni Malagò, Luca Cordero di Montezemolo. Ma si fa largo anche un profilo particolarmente gradito Oltretevere come il fondatore della comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi. Sul fronte politico, circolano i nomi di Paolo Gentiloni, Marianna Madia, Dario Franceschini, Linda Lanzillotta e Roberto Giachetti. Ma nessuno di loro, spiegano fonti dem, avrebbe gran voglia di candidarsi. Più a sinistra guarderebbe un profilo come quello di Fabrizio Barca. Ma non si esclude neanche che Renzi chieda un impegno in prima persona a Matteo Orfini. Sul fronte opposto i 5 stelle rilanciano con la "suggestione" di Alessandro Di Battista, mentre nel centrodestra si punta sui nomi di Giorgia Meloni e Alfio Marchini.

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