Jobs act, conclusa riforma del lavoro: approvati ultimi decreti attuativi

Politica

Controlli a distanza nel rispetto della privacy, ammortizzatori sociali estesi a 1,4 milioni di lavoratori, addio alle dimissioni in bianco: sono questi alcuni dei punti contenuti negli ultimi 4 provvedimenti approvati dal consiglio dei ministri. Soddisfatto Poletti: "Centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile"

La riforma del lavoro voluta dal governo Renzi, annunciata dal premier poche settimane dopo il suo insediamento, è completata. Il consiglio dei ministri, infatti, ha approvato gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs act. Il titolare del Lavoro Giuliano Poletti si è detto soddisfatto e ha aggiunto: “Abbiamo rimesso al centro il contratto a tempo indeterminato. Centinaia di migliaia di precari hanno un contratto stabile”. Addio alle dimissioni in bianco, ammortizzatori sociali estesi a 1,4 milioni di lavoratori, controlli a distanza rispettando la privacy: sono questi alcuni dei punti approvati dal cdm ed esposti da Poletti in conferenza stampa.

Basta dimissioni in bianco – Per quanto riguarda le dimissioni, ha spiegato il ministro, la certificazione della richiesta dovrà essere fatta “su un modulo che va scaricato dal sito del ministero del Lavoro. Se non c'è un modulo datato e certificato la dimissione non è valida”. L'intervento va a colpire "un fenomeno ormai storico, in particolare per le donne", ha detto Poletti. "Se ci dai un foglio di dimissioni solo con la firma del lavoratore, per noi non è accettabile. Se il foglio ha numero e data, allora invece siamo tranquilli. Il lavoratore può uscire dall'azienda se decide di farlo, ma noi chiediamo che ci sia un modulo certo".

Controlli a distanza e privacy – Uno dei nodi che aveva suscitato più polemiche riguardava la privacy nei controlli a distanza. “Siamo intervenuti sull'art. 4 dello Statuto dei lavoratori rispetto alla privacy, colmando un vuoto normativo – ha detto Poletti –. Ora abbiamo una normativa complessiva con al centro due obiettivi: una norma chiara e definita e il rispetto della privacy". Le aziende potranno assegnare ai lavoratori strumenti di lavoro come pc, tablet e cellulari senza che sia necessario un accordo sindacale o un’autorizzazione del ministero (richiesta invece per installare telecamere). Ma sarà sempre obbligatorio informare preventivamente e in maniera adeguata i lavoratori sulle modalità d'uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli, che devono sempre avvenire nel rispetto delle norme sulla privacy. In base a queste due condizioni, le informazioni raccolte “sono utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro”, quindi potenzialmente anche a fini disciplinari.

Ammortizzatori sociali – Poletti parla anche di ammortizzatori sociali: “Li abbiamo estesi a 1,4 milioni di lavoratori prima senza copertura, cioè i lavoratori in azienda da 5 a 15 dipendenti”. Il ministro, poi, conferma che la Naspi, il nuovo assegno contro la disoccupazione involontaria, durerà 24 mesi. La cig viene riportata alla sua visione originale. L'ammortizzatore in costanza di rapporto di lavoro durerà 24 mesi in un quinquennio mobile, periodo che sale fino a 36 se si usa la solidarietà. Sulle aliquote si applica il meccanismo bonus malus, paga di più chi più usa la cassa. Istituito, infine, l’Ispettore unico. “Lo spirito è quello di migliorare la performance delle ispezioni – ha spiegato il ministro del Lavoro –: anziché avere tre soggetti ci sarà un istituto solo, così semplifichiamo anche per le imprese".

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