Il premier annuncia lo stanziamento di fondi per interventi nella rete italiana: "L'obiettivo è la copertura di tutto il Paese". Due miliardi disponibili da subito. "Ora tocca alle aziende telefoniche mettersi in gioco", conclude il presidente del Consiglio
Dodici miliardi di euro, di cui oltre due disponibili immediatamente, per sviluppare la banda larga in Italia. È questo l'annuncio di Matteo Renzi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Dodici miliardi per la banda larga - “Il Cipe ha approvato un cospicuo intervento economico sul piano della banda larga", ha detto Renzi. “Oggi ingraniamo la quinta, anzi la sesta, marciando a tutta velocità verso la banda ultralarga. Questo è il futuro del Paese”, ha aggiunto il premier. E ha spiegato che la nuova infrastruttura, "autentica novità per il nostro Paese", raggiungerà "10 milioni di italiani, 800 comuni, oltre 400 ospedali, 2000 scuole, 5000 sedi della Pubblica amministrazione". "È l'infrastruttura più importante per i prossimi 20 anni e l'obiettivo è una copertura completa del Paese. Sulla banda larga saremo leader in Europa nel giro di un triennio. Stiamo combattendo il divario digitale anche tra nord e sud, tra realtà figlie di nessuno e realtà con tutte le condizioni per andare avanti", ha detto Renzi. E ancora: "Nell'autunno partiranno i primi interventi. Questo piano vale 12 miliardi: 5 privati, 7 pubblici. Di questi 12 miliardi, mettiamo immediatamente disponibili 2 miliardi e 200 milioni". Poi il premier passa la palla: “Abbiamo staccato il primo assegno. Per gli operatori di telefonia non c'è altro che mettersi in gioco”.
Fondi per il dissesto idrogeologico - Il presidente del Consiglio, durante la conferenza stampa, ha parlato anche dei fondi, un miliardo e 200 milioni, sbloccati per fronteggiare il dissesto idrogeologico. "Una notizia strepitosa e cruciale per il futuro del Paese", ha detto. Il ministro per l'Ambiente Gianluca Galletti, poi, ha definito questo intervento "un piano vero con risorse vere". "Riguarda opere in città che sono già state colpite da calamità naturali, come Genova, Firenze, Olbia, Bologna e Pescara". Il lavoro inizierà con un insieme di opere, già finanziate per 645 milioni, ha spiegato Galletti, sottolineando che si tratta delle "emergenze", convinto che "i cantieri partiranno con estrema velocità". Per quanto riguarda invece i piccoli paesi e i centri di montagna, verrà messo a punto nei prossimi mesi un piano di piccole opere. Genova sarà la città che riceverà lo stanziamento più importante con 323,5 milioni, seguita da Milano (122 milioni), Padova (93,3 mln), Torino (90,5 mln), Olbia (81,2 mln) e da tante altre città, tra cui Firenze, Cagliari, Pescara, Venezia e Catania, con importi inferiori. Per quanto riguarda il capoluogo ligure, dei 323,5 milioni, 165 saranno destinati allo scolmatore del torrente Bisagno e 95 al tratto terminale del medesimo torrente.