L'Aula esaminerà il ddl "l'ultima settimana di lavoro" prima della pausa estiva, "ove concluso l'esame in commissione". Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. Pressing di Boldrini: "Tempo scaduto, Parlamento agisca"
Un passo in avanti secondo i tempi fissati, per la maggioranza. Un passo indietro con il tradimento degli impegni presi, per l'opposizione. Le unioni civili si confermano tema divisivo per la politica italiana, con una divergenza di vedute che non si arresta al Senato. Tanto che, in occasione della cerimonia del Ventaglio, dalla Camera interviene la presidente Laura Boldrini: "Per la legge sulle unioni civili il tempo è scaduto" e "l'attesa per la nuova legge si sta prolungando oltremodo". VIDEO
Ddl in Aula nell'ultima settimana dei lavori - A dare nuovo fiato alle polemiche, dopo che lo stesso premier Matteo Renzi aveva annunciato l'intenzione di approvare entro l'anno la nuova legge, è stata la decisione della conferenza dei capigruppo del Senato. Il Ddl Cirinnà, infatti, è stato calendarizzato in aula a palazzo Madama la prima settimana di agosto 'ove concluso l'esame in commissione'. "Abbiamo chiesto al presidente Grasso di operare affinché la commissione esaurisca i suoi lavori. Il Ddl merita di arrivare in aula con il relatore e la senatrice Cirinnà è particolarmente qualificata", ha spiegato il capogruppo dem Luigi Zanda.
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<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Dopo ragioneria esame e parere commissione bilancio poi lotta all'ostruzionismo su <a href="https://twitter.com/hashtag/unionicivili?src=hash">#unionicivili</a> in comm giustizia. Credetemi è battaglia</p>— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) <a href="https://twitter.com/MonicaCirinna/status/623909699818254336">22 Luglio 2015</a></blockquote>
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Protesta l'opposizione - Il fronte delle opposizioni si è subito compattato, per puntare il dito sul governo. "Ormai siamo alla farsa: il governo vuole fare sul serio o sta solo prendendo tempo? - hanno tuonato i senatori del M5S in commissione Giustizia - Ieri, subito dopo lo schiaffone arrivato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, tutti si sono affrettati a dire 'approviamo presto le unioni civili', ministro Boschi compreso, oggi invece tutto si ferma perché il governo non fa avere al Parlamento la relazione tecnica necessaria per andare avanti con i lavori". Tra i punti ancora aperti, infatti, c'è la questione delle ricadute economiche del provvedimento (in particolare per la reversibilità delle pensioni) sulla quale il Mef deve far avere la sua opinione: "Apprendiamo da agenzie e siti online che non è ancora arrivata la relazione tecnica del Mef sul provvedimento unioni civili. Alla fine la verità viene sempre a galla. E la verità sui diritti civili è che il governo frena sul riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali", ha commentato il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni.
I nodi - Se l'opposizione rumoreggia, la maggioranza non sembra navigare in acque tranquille. "#Cirinnα non passerα!", ha promesso via Twitter il senatore Ncd Roberto Formigoni. Lo stesso Angelino Alfano ha intanto smorzato i toni delle polemiche: "Speriamo che si trovi un'intesa all'interno della maggioranza di governo, ma non abbiamo mai avuto questo come diktat da Renzi e dal Pd". Il leader Ncd ha sottolineato, però, la sua linea sulle unioni civili: "Sì al riconoscimento dei diritti civili individuali, rafforzando le difesa patrimoniali e riconoscendo i diritti, no all'equiparazione al matrimonio per via diretta o indiretta, no all'adottabilità dei figli e alla reversibilità perché se abbiamo dei soldi li diamo alle famiglie povere".