Italicum, Prodi: "Turbano 100 capolista gestiti dall'alto"

Politica

L'ex premier a Sky TG24: "Sulla nuova legge elettorale ho preferito non pronunciarmi ma è un meccanismo che può creare problemi”. Sulla politica estera: "Merkel cancelliera d'Europa è già realtà". L'INTERVISTA

"Sull’Italicum ho sempre preferito non pronunciarmi. Ci sono aspetti che turbano, come i 100 capolista e soprattutto la pluralità di candidature, per cui alla fine si viene a gestire dall’alto un numero rilevantissimo di parlamentari”. E' quanto dice l’ex premier Romano Prodi, nel corso de L’Incontro di Emilio Carelli su Sky TG24 HD (in onda questa sera alle 21.10 sui canali 100 e 500 di Sky e in streaming), rispondendo ad una domanda sulla nuova legge elettorale.  “Questi rilievi – ha spiegato - sono rilievi oggettivi su di un meccanismo che può produrre problemi. Però non voglio dare un giudizio complessivo su questa legge, per non contraddirmi rispetto a quello che ho detto: sono fuori quindi è bene che abbia un minimo di prudenza”.

"Merkel cancelliera d'Europa è già realtà" - Prodi parla poi di politica estera. Il fatto che Angela Merkel possa diventare la ‘cancelliera d’Europa’ “non lo vedo come un pericolo, ma come una realtà esistente oggi”. “Il presidente americano – ha spiegato - ha sempre telefonato al primo ministro inglese, adesso chiama Berlino e basta. Lo strapotere della Germania è conseguenza delle virtù del paese, ma non è usato con senso di responsabilità. La Germania fatica ad esercitare la leadership, la nega, ma invece ce l’ha di fatto, è una contraddizione terribile. Francia, Spagna e Italia dovrebbero stare assieme, non contro la Germania, ma con una proposta di politica economica alternativa”.

Libia, "accordo fra grandi potenze è giusta soluzione" - Quanto alla Libia e alla richiesta dell’Alto Rappresentante dell' Ue Federica Mogherini di un ombrello dell’Onu, "basterebbe che ci fosse un minimo accordo fra le grandi potenze, che tengono a bada i paesi che dipendono da loro e che oggi influiscono sui diversi governi libici”.
“Per essere chiari – ha proseguito - l’Egitto aiuta il governo di Tobruk, la Turchia aiuta quello di Tripoli: lo sappiamo allora quali sono gli strumenti per mettere pace in Libia, non facciamo i farisei. L’ombrello dell’Onu - ha spiegato - è una precondizione per fare qualsiasi cosa, ma gli ombrelli dell’Onu spesso sono stretti. L’Onu, che vorrei potenziata e moltiplicata, nella realtà delle cose è capace solo di risolvere i piccoli conflitti. I grandi conflitti li risolvono le grandi potenze”.

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