Il segretario e premier, Matteo Renzi, aveva messo ai voti la legge elettorale: "E' fondamentale per la dignità e la qualità di questo governo". La minoranza del partito non ha partecipato al voto
Ma è rottura con la minoranza Dem, che insiste sulla necessità di ottenere alcune modifiche all'Italicum. Netta la risposta del premier: è arrivato il momento di smetterla di "ritoccare" il testo e approvare in via definitiva la legge elettorale, perché è in gioco "la dignità e qualità del governo".
Renzi: "Sia l'ultima Direzione sull'Italicum" - "Chiedo che questa sia l'ultima Direzione in cui si discute di legge elettorale". E ancora: "Chiedo oggi un voto sull'Italicum come ratifica di ciò che abbiamo fatto in questi anni e come mandato per i prossimi mesi". Così Matteo Renzi nel discorso di apertura alla Direzione del Pd. Un congresso, quello al Nazareno, sullo sfondo del quale si è consumato un nuovo scontro - a distanza - tra segretario di partito e Pippo Civati che, in un appello agli altri leader della minoranza Dem - Cuperlo, Bindi, Bersani, D'Attorre, Boccia e Fassina - aveva proposto di fare "un unico intervento che ci rappresenti" e di non partecipare al voto in una direzione trasformata in "plebiscito e aut aut". Prima della Direzione si è registrato anche l'intervento di Pier Luigi Bersani che aveva dichiarato: "Tocca al segretario trovare una sintesi".
Renzi a Pd: oggi metto fiducia "politica" su Italicum - Matteo Renzi, però non arretra. "La legge elettorale - dice alla Direzione - è stata la chiave di lettura del cambiamento che proponevamo al Paese". Il premier ricorda poi che "siamo partiti da un giudizio impietoso sulla realtà politica e abbiamo scommesso su un processo di cambiamento del Paese" che si è manifestato "in questa legislatura con le riforme istituzionali e le altre, dal fisco e alla giustizia". Sulla legge elettorale, continua, "ci giochiamo la fiducia dei cittadini. Qualcuno ha detto che non si può mettere sul testo: ne parleremo a livello parlamentare. Ma permettetemi di mettere tra di noi la fiducia sulla legge elettorale perché rappresenta la capacità di rispondere a quello che non siamo stati capaci di fare finora".
#direzionepd @matteorenzi 'La #leggeelettorale è stata la chiave di lettura del cambiamento che abbiamo proposto al Paese'
— Partito Democratico (@pdnetwork) 30 Marzo 2015
Renzi, premio a lista realizza vocazione maggioritaria - Renzi entra poi nei dettagli dell'Italicum. L'attribuzione del premio nella legge elettorale alla lista vincente e non alla coalizione, "è la realizzazione più importante per un partito a vocazione maggioritaria, che è stato il sogno di una generazione". L'attribuzione del premio alla lista anziché alla coalizione, aggiunge, serve "a ridurre il potere di veto dei partiti piccoli" per i quali è stata abbassata la soglia al 3%.
Non da ultimo, poi, Renzi si dice contrario all'ipotesi di ritocchi" alla legge elettorale nel passaggio alla Camera".
"Landini e Salvini soprammobili da talk show" - Il presidente del Consiglio non vede nemici alle porte, né alla sua destra né alla sua sinistra. Non perde il sonno per la coalizione sociale di Landini, spiega, o per la Lega di Salvini, entrambi definiti dal premier "soprammobili da talk show televisivi: la coalizione sociale è una sfida interessante che, non solo non mi toglie il sonno, ma che richiede una riflessione in più su cosa è stata la sinistra in Italia e sul fatto che quell'aspirazione non è mai stata maggioritaria e non ha mai portato da nessuna parte".