Renzi a SkyTG24: né Mare Nostrum né Triton, problema è Libia

Politica

Il premier esprime cordoglio per le vittime nel canale di Sicilia, ma dice "no a strumentalizzazioni su Lampedusa". Sulle riforme, afferma: "Avanti col buon senso oltre l'ostruzionismo". E aggiunge: "Siamo gli unici a non recuperare i soldi degli evasori"

Esprime cordoglio per i migranti morti nel canale di Sicilia e richiama l'Europa a un maggiore impegno per risolvere il problema in Libia. Matteo Renzi, intervistato da Sky TG24, fa una lunga riflessione sull'ultima tragedia del mare e interviene nella polemica politica delle ultime ore: "Il problema non è Mare Nostrum o Triton, il problema è risolvere la situazione in Libia". E' da lì che partono gli scafisti, ricorda Renzi e lo ribadisce in un tweet. (L'intervista integrale -  video)


Il problema è la Libia - Fa poi il punto sulle due operazioni in mare (Mare Nostrum, terminata il 31 ottobre 2014, e Triton, subentrata subito dopo). "Diciamo i fatti: quando c’è stato Mare Nostrum noi abbiamo raccolto in mare 499 cadaveri. Nell’anno in cui l’operazione era Mare Nostrum più di una persona al giorno è morta. In più, se guardiamo i dati dei racconti dei superstiti, ci sono stati 1700 morti ulteriori. Non è che con Mare Nostrum non si moriva e adesso si muore". Mare Nostrum e Triton, prosegue "sono due operazioni, una gestita più direttamente dall’Italia, l’altra dall’Europa, che non risolveranno mai il problema, finché non saremo in condizione di risolvere il problema della Libia, da dove partono gli scafisti. Si può chiedere all’Europa, e lo faremo, di intervenire di più. Si può chiedere con più determinazione ai nostri colleghi europei di considerare che non c’è soltanto l’Ucraina o la Grecia, ma ci sono anche la Libia e il Mediterraneo, e domani lo farò al Consiglio Europeo. Ma il punto politico è che da mesi, ormai da anni, la Libia è totalmente fuori controllo. Se vogliamo mettere fine a questo Mediterraneo come cimitero, la priorità è risolvere il problema in Libia" (lo speciale sbarchifoto - video)

Riforme: Renzi, le portiamo a casa - Quella rilasciata a Sky TG24 è un'intervista a tutto tondo, durante la quale il premier affronta temi che vanno dalle riforme costituzionali alla delega fiscale. Renzi, come ribadito più volte, non ha dubbi: si va avanti sul cammino delle riforme. "Le portiamo a casa" dice. E punta il dito contro chi urla in Aula: "Abbiamo dato disponibilità a discutere ma l'impressione è che non vogliano discutere nel merito", afferma facendo riferimento all'ultimo episodio alla Camera (il lancio da parte di deputati Sel di volumi degli emendamenti alle riforme sul banco della presidenza - VIDEO). "Questa volta l'Italia la cambiamo davvero", sottolinea il presidente del Consiglio. "Si va avanti col buon senso, oltre l'ostruzionismo".

Il nodo delega fiscale - Per quanto riguarda invece il rinvio dell'approvazione della delega fiscale, spiega: "Il caso Falciani è emblematico: l'Italia ha contestato 740 milioni di potenziale evasione e ne ha portati a casa 29. La Francia ha fatto un'indagine e ha scelto di contestare un tot di evasione, riuscendo a portare a casa tutti i soldi, così come la Germania. Si chiederanno perché gli italiani non riescono a portare a casa tutti i soldi". E aggiunge: "Serve un sistema che funzioni, dire che la norma del 3 per cento serve a Berlusconi è una barzelletta, è nell'iperuranio pensare che la norma si riferisca a lui". Se il governo ha deciso di rinviare una tranche della delega, chiarisce Renzi, "la prima parte intesa come 'il fisco come consulente' sarà in discussione nel Cdm del 20 febbraio ed andrà in vigore il primo giugno".

Renzi: con Berlusconi rapporti non positivi - In un passaggio dell'intervista, Matteo Renzi ribadisce che "con Berlusconi i rapporti non sono positivi". Poi, alla domanda del giornalista di Sky TG24, Roberto Tallei, sulla questione dell'elezione del presidente della Repubblica ("Berlusconi è stato ingannato"?), il presidente del Consiglio resta in silenzio e saluta: "Buona serata". (Guarda il video)

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