Jobs Act, Ncd deluso. Sindacati promettono battaglia

Politica

Dopo i due decreti delegati del governo proseguono le polemiche. Cicchitto: "Non risultiamo sconfitti". Ma Sacconi a Sky TG24: "E' mancato un atto di coraggio". Toti: "Compromesso al ribasso" Cgil: "Così via ai licenziamenti collettivi"

Ncd deluso, Forza Italia critica, i sindacati che promettono battaglia. A 48 ore dal via libera del governo ai decreti delegati, il Jobs Act continua a far discutere.
Lo scontro si accende in particolare sui licenziamenti collettivi, una delle novità spuntate in Consiglio dei ministri.
Il no della Cgil resta. Per il sindacato guidato da Susanna Camusso si tratta di un "via libera a licenziare lavoratori singoli e gruppi di lavoratori". Le regole investono infatti anche i licenziamenti collettivi, fatto che non piace inoltre alla sinistra del Pd, con Cesare Damiano in prima linea. Ma la schiera dei delusi, non finisce qui. Vira anche a destra. Storce la bocca Ncd. "E' una riforma - dice Fabrizio Cicchitto - caratterizzata da due elementi: uno costituisce un salto di qualità assoluto per ciò che riguarda i licenziamenti collettivi e invece c'è un compromesso per ciò che riguarda i licenziamenti individuali. Ciò spiega gli elementi di consenso e anche alcune riserve avanzate dal Ncd che però rispetto al complesso del provvedimento non risulta sconfitto". Maurizio Sacconi a Sky TG24 accusa: "Abbiamo lamentato l'assenza di un atto di coraggio annunciato consistente in un definitivo superamento dell’art. 18. Siamo ancora nell’ambito dei piccoli passi".



Gasparri a Ncd: "Voi alleati sgabello" - Più dure le reazioni di Forza Italia. "Renzi per Natale fa ingoiare l'articolo 18 cosi com'era. Purtroppo nel 2015 - oggi sappiamo la verità - non si creeranno nuovi posti di lavoro. Renzi come sempre predica bene ma razzola male", dice Daniela Santanché. E Maurizio Gasparri aggiunge: "Difficile prendere lezioni da chi, invece di prendere schiaffi dal Pd, che irride ai suoi alleati-sgabello, farebbe bene a usare questi giorni di festa per meditare sulle vie da percorrere per ricomporre il centrodestra. C'è da meditare per tutti. Noi lo faremo".
Dai microfoni di Sky TG24 Giovanni Toti definisce i decreti attuativi sul Jobs Act "un compromesso al ribasso che non porterà i risultati che si aspettano".


Cgil: "Via libera a licenziamenti di gruppo"  - Non mancano anche le reazioni dei sindacati. Le nuove misure danno "il via libera alle imprese a licenziare in maniera discrezionale lavoratori singoli e gruppi di lavoratori" attacca la Cgil. "Più che di rivoluzione copernicana, siamo ad una delega in bianco alle imprese a cui viene appaltata la crescita". E aggiunge: "Queste misure ledono diritti collettivi ed individuali". Dura anche la Uil, secondo Carmelo Barbagallo è il momento di avviare "un percorso comune con Cgil e Cisl". Anche la Cisl, unica a non avere scioperato contro il Jobs act, non risparmia osservazioni: "Il testo del Governo sul Jobs act è ancora migliorabile, in particolare per quanto riguarda le norme sui licenziamenti collettivi".

Critiche dalla minoranza Pd - Un punto, quello dei finanziamenti collettivi, che non piace neanche a Damiano. Per il Pd all'attacco va anche Stefano Fassina, "è un cambiamento regressivo", e Pippo Civati, che ribattezza il decreto in "contratto a tutele ridotte".

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