Legge di Stabilità, tre voti di fiducia

Politica

Weekend di lavoro per la Camera, chiamata ad approvare la manovra. La minoranza Pd voterà a favore, ma sottolinea: "Restano criticità. Al Senato dovranno essere sciolti i nodi". Dopo il via libera, atteso domenica, il testo andrà a Palazzo Madama

Il governo pone la fiducia alla Camera sulla legge di stabilità, fresca dell'ok ricevuto a Bruxelles. Lo ha fatto, come previsto, chiedendo tre voti distinti sui tre articoli in cui la manovra è stata suddivisa. L'iter inizierà sabato alle 15.15 con le dichiarazioni di voto sui tre articoli, mentre la prima chiama dovrebbe svolgersi poco dopo le 17, con appello nominale, per poi procedere alla votazione degli altri due articoli, con la stessa modalità. Il voto di fiducia dovrebbe dunque terminare sabato sera intorno alle 22-23, mentre la decisione finale sul testo della legge di stabilità ci sarà solo domenica.

Minoranza Pd voterà legge di stabilità - Pochi dubbi sull'esito del voto, anche perché la minoranza Pd, che aveva votato contro il Jobs Act, ha deciso di dare il proprio voto alla legge di stabilità. Secondo Cesare Damiano, una delle voci critiche nel partito del premier, infatti il testo è "stato migliorato grazie al positivo lavoro svolto dalla Commissione bilancio". "Restano numerose criticità" osserva l'ex ministro, che cita il mancato finanziamento degli ammortizzatori sociali e i contributi previdenziali. "Nel passaggio al Senato questi argomenti dovranno essere affrontati e risolti se si vuole dare un profilo espansivo e sociale alla finanziaria", conclude.

I nodi da sciogliere al Senato - La prossima settimana la palla passerà quindi al Senato, dove dovranno essere sciolti i nodi rimasti insoluti, dai tagli alle Regioni alla riallocazione del personale delle province. Non solo. Il compito di Palazzo Madama, ha spiegato il relatore in Commissione Bilancio di Montecitorio Mauro Guerra, sarà quello di intervenire per alleggerire l'aggravio della tassazione sulla rivalutazione di fondi pensioni e Tfr, sulle fondazioni, sulle casse previdenziali, con l'impegno del governo ad intervenire anche sui minimi e sull'Irap. Una correzione sul fronte delle partite Iva viene chiesta a gran voce da Ncd, così come da Forza Italia che insiste anche sul capitolo previdenza complementare. Al Senato potrebbe inoltre essere affrontata anche la sostituzione di Imu e Tasi con la local tax. Il condizionale è in questo caso però d'obbligo. Il Tesoro non si è ancora espresso ufficialmente sulla tempistica della nuova tassazione sulla casa che presenta non poche difficoltà, a partire dal destino dell'addizionale Irpef.

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