Grillo: "L'astensionismo non ha colpito il M5S"

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Il leader del Movimento dopo il risultato in Emilia: "Nel 2010 abbiamo raccolto 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ora 159.456 e cinque consiglieri". Ma i dissidenti non ci stanno: "Una sconfitta, cambiare passo". E in Calabria va peggio

"L'astensionismo non ha colpito il M5S". Così Beppe Grillo sul suo blog dopo il risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria dove si è registrato un crollo della partecipazione. Ma non tutti nel M5S sembrano d’accordo con l'analisi del voto del leader del Movimento. Tancredi Turco, Mara Mucci, Sebastiano Barbanti, ad esempio, parlano di "sconfitta del M5S" e chiedono di "cambiare passo". Luigi Camporesi, consigliere comunale a Rimini, ha invece annunciato le dimissioni.

Grillo: ha perso la democrazia  - "Ora - scrive Grillo - c'è il solito gioco di chi ha vinto e di chi ha perso. Si può dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia. I cittadini non hanno più fiducia nei partiti, tanto, comunque fanno quello che vogliono […] Neppure il bombardamento mediatico di Renzie può nulla contro la realtà quotidiana che è sotto gli occhi degli italiani. E ora compariamo i dati delle regionali 2010 con quelli delle regionali 2014. Un dato per tutti: l'astensionismo non ha colpito il M5S".
Grillo: passati da 2 a 5 consiglieri - "Quattro anni fa - prosegue - votò il 68,06%, ieri il 37,67% degli elettori (a proposito Renzie e Berlusconi vogliono un Senato di nominati dalle Regioni eletti da così pochi cittadini?) Il MoVimento 5 Stelle nel 2010 raccolse il 6% pari a 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ieri ha aumentato i consensi in termini assoluti con 159.456 voti (13,2%) pari a cinque consiglieri con una campagna elettorale costata poche migliaia di euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro degli altri partiti e senza l'aiutino dei media”.

Gibertoni: obiettivo raggiunto - Per il M5S in Emilia Romagna l'obiettivo dunque è stato centrato. Parola anche di Giulia Gibertoni, candidata presidente per il Movimento. "In tempi non sospetti, prima del voto - si legge in una nota del suo ufficio stampa  - era stato dichiarato da Beppe Grillo che l'obiettivo era quello di eleggere cinque consiglieri. Così è stato". Un dato, prosegue la nota, tacciato da alcuni come 'crollo' ma invece in linea con le amministrative dello scorso maggio in Emilia-Romagna, dove il M5S aveva raccolto alle comunali tra il 13% ed il 17% (comunali di Reggio Emilia).

I dissidenti: una sconfitta, "cambiare passo" - Danno del voto una lettura diametralmente opposta i dissidenti del Movimento. "In cinque anni dovevamo crescere" dichiara l'emiliana Mara Mucci. E sulle responsabilità, Tancredi Turco osserva: "La colpa è di tutti, non solo di Grillo che non ha fatto campagna elettorale". Tutti chiedono un "ritorno ai valori fondanti del Movimento, valori inclusivi e non che escludono, come avvenuto sui territori"; tutti chiedono di fare una "serena autocritica per capire quali errori sono stati commessi" e ritrovare così la strada del consenso. Perché, aggiunge ancora la Mucci, "questo paese si cambia vincendo, non stando all'opposizione. Gli elettori non ti danno fiducia a vita".

Caso a Rimini, consigliere si dimette - Critico, dopo il risultato delle Regionali in Emilia anche Luigi Camporesi, consigliere comunale a Rimini che ha rassegnato le dimissioni: "Dopo aver assistito alla caduta di una giunta fondamentalmente per frodi e a quella di Vasco Errani, il Movimento avrebbe dovuto approfittare e guadagnare posizioni nel consenso elettorale. Questo non è accaduto. E' un gravissimo fallimento, deve fare pensare. Non vedo questa disponibilità all'autocritica soprattutto nella parte che più ha peso nelle decisioni del Movimento, e quindi ho pensato di dare un segnale forte".



Flop in Calabria - Intanto, mentre nel Movimento si discute sul risultato in Emilia, non sembrano esserci invece troppi dubbi su quello registrato in Calabria. Dove, con sole 10 sezioni ancora da scrutinare, i pentastellati ottengono il 4,88%,con un calo di quasi 17 punti sulle Europee di maggio, quando arrivarono al 21,5% (qui i risultati nella circoscrizione meridionale), ed una flessione ancora più pesante sulle Politiche 2013 (erano al 24,9%). Pur superando il quorum del 4% M5s, secondo gli stessi aderenti, non otterrebbe neanche un seggio.
"Siamo stati sconfitti perché siamo stati accomunati ai partiti", hanno dichiarato in una nota, il candidato governatore M5s Cono Cantelmi, insieme ai parlamentari Cinque stelle Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela.

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