Calo drastico della partecipazione al voto nelle elezione dei governatori. Ha votato il 37,76% in Emilia (68,13 alle precedenti elezioni), il 44,10% (il 59,26 in precedenza) in Calabria. SPECIALE ELEZIONI -LIVEBLOG
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— Sky TG24 (@SkyTG24) 23 Novembre 2014
L'ombra dell'astensionismo - Alle urne sono chiamati 5,5 milioni di elettori: quasi 3 milioni e mezzo in Emilia e quasi un milione e 900mila in Calabria. Il timore sin dall'inizio è stato che il vero vincitore potesse essere il partito dell'astensione.
La sfida delle due regioni si è così giocata soprattutto contro la disaffezione verso la politica evidenziata in questo caso dai motivi del voto anticipato dovuto in entrambi i casi - pur dai contorni assai diversi - dalle dimissioni dei governatori (Scopelliti in Calabria e Errani in Emilia) per questioni giudiziarie.
La sfida in Emilia-Romagna - In Emilia-Romagna gli aspiranti presidenti sono Stefano Bonaccini, candidato del Pd appoggiato da Sel; il leghista Alan Fabbri (Fi e Fratelli d'Italia) Giulia Gibertoni (M5s), Alessandro Rondoni (Ncd e Udc), Cristina Quintavalla (Altra Emilia-Romagna) e Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini). Cercheranno di prendere il testimone di Vasco Errani (PD), in carica da quasi 15 anni e dimessosi a luglio dopo la condanna in secondo grado per falso ideologico nell'inchiesta Terremerse (GUARDA TUTTI I VIDEO DEL CONFRONTO SU SKY TG24).
Corsa a 5 in Calabria - In Calabria si contendono il ruolo di presidente della Regione Mario Oliverio (Pd), Nico D'Ascola (Ncd-Udc), Wanda Ferro (Fi-Fdi), Nuccio Cantelmi (M5S), Domenico Gattuso (Tsipras-Rifondazione). Il voto arriva dopo che il governatore uscente, Giuseppe Scopelliti, si è dimesso a marzo in seguito alla condanna in primo grado a sei anni per falso e abuso d'ufficio nella gestione del Comune di Reggio Calabria.
Test per i partiti - E se il voto regionale non è da considerare un test sul governo, rappresenta in ogni caso una sfida per i partiti e un termometro sul loro stato di salute. Dal risultato emiliano ci si aspetta di vedere se veramente la Lega Nord riuscirà ad accaparrarsi maggiori voti rispetto a Forza Italia e contemporaneamente a superare il M5s. Test vero, infine, quello per i Cinquestelle di Grillo. L'Emilia, terra che vide esplodere il "fenomeno" pentastellato, appare banco di prova assai arduo viste le divisioni che, ancora una volta, hanno compiuto i primi passi proprio in questa regione.
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