"Ho profondo rispetto per i lavoratori che il sindacato rappresenta, ma se entriamo nel merito del Jobs Act non c'è riforma più di sinistra" dice il premier a Repubblica. Landini sull'attacco di ieri: "Ho detto una cavolata". VIDEO
All’indomani del duro attacco del leader della Fiom Landini ("Renzi non ha il consenso degli onesti") e della polemica che ne è seguita, il premier torna a parlare dalle colonne de la Repubblica, in una lunga lettera in cui risponde a un editoriale del giornale diretto da Ezio Mauro. (GUARDA LA RASSEGNA STAMPA)
Renzi: "La mia sinistra non ha bisogno di esami del sangue" - La mia sinistra "non ha bisogno di esami del sangue" avverte Renzi e ricorda: "Ho sempre rivendicato, con fierezza e orgoglio, l'appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identità plurale, le sue culture, le sue radici". "So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue - continua - come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Lo dico per rispondere alla premessa del vostro editoriale, di una mancanza di rispetto nei confronti di una storia e di una rappresentanza. Non è la mia intenzione, ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta".
"Penso tuttavia - scrive il presidente del Consiglio - che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perché non hanno contratto o sono precari. Penso che il modo più utile per difendere i diritti dei lavoratori sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché con tutto l'articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese". “Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c'è riforma più di sinistra".
Landini: "Ho detto una cavolata" - Sempre su la Repubblica, il leader della Fiom Maurizio Landini torna sulla sua controversa affermazione ai microfoni di Sky TG24 durante il corteo di Napoli. E ammette: "Va bene, ho detto una cavolata ma - rilancia - la protesta dei lavoratori c'e' e il governo non puo' nasconderla".
Renzi: "La mia sinistra non ha bisogno di esami del sangue" - La mia sinistra "non ha bisogno di esami del sangue" avverte Renzi e ricorda: "Ho sempre rivendicato, con fierezza e orgoglio, l'appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identità plurale, le sue culture, le sue radici". "So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue - continua - come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Lo dico per rispondere alla premessa del vostro editoriale, di una mancanza di rispetto nei confronti di una storia e di una rappresentanza. Non è la mia intenzione, ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta".
"Penso tuttavia - scrive il presidente del Consiglio - che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perché non hanno contratto o sono precari. Penso che il modo più utile per difendere i diritti dei lavoratori sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché con tutto l'articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese". “Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c'è riforma più di sinistra".
Landini: "Ho detto una cavolata" - Sempre su la Repubblica, il leader della Fiom Maurizio Landini torna sulla sua controversa affermazione ai microfoni di Sky TG24 durante il corteo di Napoli. E ammette: "Va bene, ho detto una cavolata ma - rilancia - la protesta dei lavoratori c'e' e il governo non puo' nasconderla".