Lavoro, minoranza Pd: art. 18 per neoassunti dopo 3 anni

Politica

Le diverse aree critiche del Partito democratico presentano sette emendamenti alla legge delega. Maurizio Sacconi: "Irricevibili". Padoan: "Dibattito paradossale". Bersani attacca: "Renzi sta governando con mio 25%, mi rispetti"

"Mi viene una sola parola per definire il dibattito sull'articolo 18: paradossale. Se si guardano i numeri, "ci si accorge che i lavoratori 'impattati' dall'articolo 18 sono pochissime migliaia". Così il ministro dell'Economia Padoan interviene sull'infuocato dibattito politico intorno al jobs act in un'intervista ad Avvenire,. Intanto si fa sempre più duro lo scontro all'interno del Pd con Pier Luigi Bersani che attacca il premier: "Con il mio 25% Renzi sta governando. Io non ci sono al governo, mi va bene, non chiedo riconoscenza ma rispetto".

Sacconi: "Emendamenti Pd irricevibili" - Le parole di Padoan e di Bersani arrivano dopo che la minoranza interna al Pd ha deciso di presentare alla legge delega sul lavoro 7 emendamenti, che vertono dall'articolo 18 fino al capitolo degli ammortizzatori sociali e che vengono bocciatidal presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Ncd) come "irricevibili" e frutto di "visione vecchia e ideologica perché fondata sul persistente pregiudizio nei confronti dell'impresa".

Due ore di riunione delle minoranze del Pd - La decisione di presentare i sette emendamenti è arrivata al termine di una riunione di due ore in cui gli esponenti delle diverse aree di minoranza del Pd. All'incontro erano presenti gli esponenti di Area riformista Alfredo D'Attorre e Stefano Fassina, ma anche Rosy Bondi, Pippo Civati, i presidenti delle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera Francesco Boccia e Cesare Damiano. E ancora, Vannino Chiti, Barbara Pollastrini, Paolo Fontanelli.

La minoranza del Pd: "Emendamenti sono contributo, non sono ideologici" - "Non è in discussione l'impianto della delega", ha spiegato la senatrice Cecilia Guerra, "gli emendamenti sono contributi costruttivi nel merito per migliorare il provvedimento, non sono emendamenti ideologici". Alla domanda se la minoranza del Pd voterà la legge delega anche se non recepisse gli emendamenti, la senatrice Guerra ha risposto: "Gli aut-aut non sono nel nostro spirito". "Non sono una valanga di emendamenti, non vogliamo conflitti né facciamo agguati", ha aggiunto il senatore Federico Fornaro.
Il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, da parte sua, auspica che si eviti un redde rationem in direzione e che si possa invece giungere ad una posizione "largamente condivisa".

Emendamenti su articolo 18 e ammortizzatori
- Tra i punti degli emendamenti, il "pieno godimento" di tutte le tutele vigenti, compreso il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa, anche per i nuovi assunti con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, dopo tre anni dalla data di assunzione. Si chiede inoltre che il contratto a tempo indeterminato vada promosso come "forma privilegiata di contratto di lavoro", rendendolo "progressivamente più conveniente rispetto agli altri tipi di contratti in termini di oneri diretti e indiretti". La minoranza del Pd chiede inoltre di riformare prima gli ammortizzatori, con tanto di specificazione delle risorse, e solo poi la revisione delle tipologie contrattuali.

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