Appello del presidente del Senato perché si ponga fine allo stallo sull'elezione per i due giudici mancanti della Corte Costituzionale. Dopo il passo indietro di Catricalà, Forza Italia potrebbe puntare su Donato Bruno, mentre il Pd insisterà su Violante
Il Parlamento voti al più presto i giudici mancanti della consulta, perché non può più restare bloccato a causa delle divisioni interne ai partiti. E' questo l'appello lanciato dal presidente del Senato Pietro Grasso perché si trovi una soluzione alle nomine di Csm e Consulta, in vista della seduta comune del Parlamento lunedì. "Spero che domani si trovi una soluzione altrimenti il problema diventa ancora più grave: abbiamo bisogno di riprendere gli altri lavori parlamentari perché le aule non si possono fermare in attesa delle intese" ha affermato Grasso da Isola Maggiore sul Trasimeno (Perugia), dove ha presentato il suo libro 'Lezioni di mafia'.
Grasso: "Ci sono impegni urgenti, non si può rallentare il Parlamento" - La seconda carica dello Stato non è entrata nel merito delle candidature, "perché non partecipo alle scelte nella votazione", ma ha sottolineato che "si è tentato di andare veloci e ad oltranza". "Ci sono - ha concluso Grasso - impegni urgenti da prendere per il paese e non si possono rallentare in questo modo i lavori del Parlamento".
Settimana scorsa il passo indietro di Catricalà - Sul voto di lunedì per i nuovi membri di Csm e Consulta regna l'incertezza, dopo che la scorsa settimana il candidato per la corte costituzionale appoggiato da Forza Italia, Antonio Catricalà, ha preferito fare un passo indietro a causa delle divisioni interne al partito di centrodestra. Una scelta che ha messo però anche in discussione la candidatura di Luciano Violante, che, nei piani, doveva venire eletto insieme a Catricalà, ma che non gode del pieno appoggio di tutto il partito.
Pd punterà su Luciano Violante, Forza Italia su Donato Bruno - Ora le diplomazie dei due partiti sono al lavoro in vista delle votazioni di lunedì pomeriggio per scegliere, appunto, i due giudici costituzionali mancanti e cinque consiglieri del Csm. Il Pd probabilmente insisterà su LucianO Violante, mentre gli "azzurri" potrebbero convergere su Donato Bruno. Ma la strada si annuncia in salita, come ha spiegato Giovanni Toti che non nasconde di avere "qualche dubbio sui numeri" che potrebbero convergere sull'ex presidente della Camera visto che nelle precedenti votazioni non sarebbe riuscito a fare il pieno di preferenze "neanche tra i Dem".
Grasso: "Ci sono impegni urgenti, non si può rallentare il Parlamento" - La seconda carica dello Stato non è entrata nel merito delle candidature, "perché non partecipo alle scelte nella votazione", ma ha sottolineato che "si è tentato di andare veloci e ad oltranza". "Ci sono - ha concluso Grasso - impegni urgenti da prendere per il paese e non si possono rallentare in questo modo i lavori del Parlamento".
Settimana scorsa il passo indietro di Catricalà - Sul voto di lunedì per i nuovi membri di Csm e Consulta regna l'incertezza, dopo che la scorsa settimana il candidato per la corte costituzionale appoggiato da Forza Italia, Antonio Catricalà, ha preferito fare un passo indietro a causa delle divisioni interne al partito di centrodestra. Una scelta che ha messo però anche in discussione la candidatura di Luciano Violante, che, nei piani, doveva venire eletto insieme a Catricalà, ma che non gode del pieno appoggio di tutto il partito.
Pd punterà su Luciano Violante, Forza Italia su Donato Bruno - Ora le diplomazie dei due partiti sono al lavoro in vista delle votazioni di lunedì pomeriggio per scegliere, appunto, i due giudici costituzionali mancanti e cinque consiglieri del Csm. Il Pd probabilmente insisterà su LucianO Violante, mentre gli "azzurri" potrebbero convergere su Donato Bruno. Ma la strada si annuncia in salita, come ha spiegato Giovanni Toti che non nasconde di avere "qualche dubbio sui numeri" che potrebbero convergere sull'ex presidente della Camera visto che nelle precedenti votazioni non sarebbe riuscito a fare il pieno di preferenze "neanche tra i Dem".