Spending review, Padoan: "Pronti a risparmiare su tutto"

Politica

Il ministro dell’Economia detta la linea a due giorni dal Consiglio dei ministri: “I tagli sono necessari ma terremo conto del quadro economico peggiorato”. Ieri il rapporto del commissario Cottarelli sulle partecipate: una su quattro non è redditizia

"Pronti a risparmiare su tutto, i tagli sono necessari, ma gli obiettivi dei tagli di spesa terranno conto del quadro economico peggiorato". Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiega che "nella ricerca dell'efficienza si possono mettere in discussione anche diritti acquisiti o presunti tali. Tutta la spending review - dice - è un'operazione altamente politica: si tratta di individuare le priorità, e in un periodo di risorse limitate. E' un'operazione politica valutare se la spesa che si è accumulata nel tempo si debba considerare acquisita o se non si debba ripensare".
Le parole del ministro dell’Economia arrivano all’indomani dei primi dati diffusi dal commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sulle partecipate: sono 1.424 le società pubbliche, con partecipazioni degli enti locali, con conti in rosso e redditività sotto lo zero. Praticamente una su quattro delle 5.264 che il commissario Cottarelli ha potuto passare a setaccio, perché, nel complicato mondo delle partecipate di Comuni e Regioni, ce ne sono 1.075 che, a due anni di distanza, non hanno ancora reso disponibili i bilanci del 2012.



Padoan: “Ottimi i rapporti tra governo e Cottarelli” - "Alcuni tagli permanenti - ha detto Padoan nell’intervista al Corriere - sono stati già introdotti con il decreto sul bonus. La spending review sarà lo strumento guida nella formulazione della legge di Stabilità. Ed è chiaro che andrà coinvolto l'intero governo per identificare obiettivi di risparmio di spesa quantitativi, ma che permettano di preservare l'efficienza dei servizi pubblici. Anche Regioni ed enti locali dovranno essere coinvolti in questo processo", afferma Padoan, che definisce "ottimi" i rapporti con il commissario alla spending Carlo Cottarelli e bolla come "favole" le presunte tensioni con Matteo Renzi.

“Sulle tasse c’è rischio ingolfamento” - Al premier, dice, "ho già fatto un regalo, gli risparmio un pellegrinaggio a Monte Senario. Il problema dei debiti arretrati della PA di fatto è risolto in anticipo con la Cassa depositi e prestiti. Restano i debiti in conto capitale, che necessitano di una copertura perché impattano sull'indebitamento netto dello Stato. Quest'anno sono 2-300 milioni, l'anno prossimo 2-3 miliardi. Ce ne occuperemo con la legge di Stabilità".
Sulle tasse, "il rischio che ci sia un ingolfamento c'è se i sindaci non prenderanno decisioni sulle aliquote nei tempi previsti", osserva il ministro. "Ma sono fiducioso, vedo che i Comuni si stanno muovendo".

Il premier intanto si prepara al Cdm di venerdì e su Twitter scrive:


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