"Manteniamo fermo il patto anche se non sono le nostre riforme ideali" dice l'ex premier a proposito dell'intesa col Pd. Il M5S ai dem: "Incontriamoci giovedì alle 14". In Senato presentati gli emendamenti al testo. Renzi incontra i parlamentari
"Forza Italia è centrale ma, se ci tiriamo fuori dall'accordo, diventiamo ininfluenti perché Renzi, dopo le Europee, ha acquisito un grande consenso ed ha comunque i numeri per fare le riforme" sarebbe stato il ragionamento di Berlusconi.
Berlusconi: "Fi sia unita, basta divisioni" - "Forza Italia deve essere unita, basta divisioni" ha detto poi l'ex premier, secondo quanto viene riferito. L'invito dell'ex capo del governo dunque è stato quello di evitare ulteriori fratture. Berlusconi ha quindi chiesto ai presenti di evitare di aprire il dibattito. Per questo, la riunione lampo quella dei gruppi parlamentari azzurri si è conclusa nel giro di pochi minuti, dopo che ha preso la parola solo Berlusconi.
Sostegno alla linea di Berlusconi è arrivato da Maria Stella Gelmini
Non è un momento facile, ma il nostro #Presidente è sempre il migliore, #ForzaItalia ce la farà! Avanti con le #Riforme
— Mariastella Gelmini (@msgelmini) 15 Luglio 2014
Fitto: "Niente di male nel dibattito interno al partito" - "Non capisco questa fretta nel voler affrontare le riforme istituzionali, nel dibattito interno al nostro partito non c'è nulla di male" ha dichiarato invece Raffaele Fitto ai microfoni di Sky TG24.
Assemblea Pd approva il testo - Sul fronte delle riforme, l'Assemblea dei senatori del Pd ha approvato con 86 sì e un astenuto il testo delle riforme licenziato dalla Commissione affari costituzionali. I dissidenti non hanno partecipato al voto evitando il "no", e tra di loro solo Massimo Mucchetti si è astenuto.
M5S al Pd: incontro giovedì alle 14 in streaming - Intanto il Movimento 5 Stelle si prepara all’incontro coi democratici. "Ci vediamo giovedì, alle 14, l'incontro sarà in streaming" scrivono sul blog di Beppe Grillo i parlamentari M5S Di Maio, Toninelli, Carinelli e Petrocelli rispondendo così alla lettera dei Dem. "E' positivo che riprenda il confronto, aspettiamo risposte chiare", si legge nel post.
"Giovedì vediamo cosa fare" ha detto il leader del M5S, Beppe Grillo, conversando con alcuni senatori del M5S al ristorante di Palazzo Madama, in riferimento all'incontro col Pd (FOTO).
Presentati gli emendamenti al testo - Intanto a Palazzo Madama sono stati depostitati gli emendamenti al testo. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari sono oltre 7.000, di cui circa 6.000 di Sel.
Il Movimento 5 Stelle ha depositato circa 200 emendamenti in cui chiede, tra l'altro, di introdurre l'elezione diretta dei senatori, di ridurre del 50% il numero dei deputati e dei senatori e dimezzare le loro indennità. Propone poi di rafforzare gli strumenti di democrazia diretta con referendum propositivi e abrogativi senza quorum.
Anche 16 senatori del Pd dissidenti hanno presentato circa 55 emendamenti al ddl del governo sulle riforme, che rilanciano le battaglie condotte in Commissione, come l'elezione diretta del Senato e sue maggiori competenze.
Mentre sono circa 100 gli emendamenti alle riforme presentati dal gruppo della Lega e quasi un migliaio gli emendamenti presentati dai dissidenti di Fi e Gal.