"Difendere l'Europa dall’assalto della tecnocrazia", dice il premier a Bolzano a un convegno su Regioni e Europa. Sull’Italia: "C'è bisogno di una qualità che il nostro Paese ha perso: la fiducia in se stessi". Poi visita cantiere del tunnel del Brennero
“Dobbiamo difendere l'Europa dall'assalto della tecnocrazia”. È questo l’appello che Matteo Renzi ha lanciato intervenendo al convegno “Regioni in Europa-Europa delle Regioni” organizzato a Castel Presule, a Bolzano. Tra i presenti anche il cancelliere austriaco Werner Faymann. “L'Europa – ha aggiunto il premier italiano – non può diventare la patria delle burocrazie e delle banche ma solo se mette in comune i valori e gli interessi dei cittadini. Non serve a niente condividere una moneta se non condividi un destino”.
Crisi e futuro - "Se vogliamo costruire il futuro non possiamo esser schiacciati sul presente”, ha continuato Renzi a Bolzano. E ancora: “Io sono considerato il rottamatore che distrugge il passato. Non è così, per me la rottamazione non è cancellare il passato, il passato è fondamentale. Poi c'era una questione legata a politici romani ma non lo ricordiamo qui...”. Poi, sulla crisi: “Non possiamo pensare di uscirne se continuiamo a guardare a chi ha risultati diversi da noi, sull'economia come sulla disoccupazione, come causa dei nostri problemi”.
“L’Italia ha bisogno di fiducia” - Sull’Italia il presidente del Consiglio ha detto: “C'è bisogno di una qualità che il nostro Paese ha perso: la fiducia in se stessi. Abbiamo perso autorevolezza perché abbiamo perso autostima. Per anni l'Italia si è raccontata come un insieme di problemi ma l'Italia non è questo, ci sono valori educativi e culturali come la scommessa sul bello”. Poi una stoccata alla Lega: “Dobbiamo vincere la resistenza che l’identità sia una parolaccia se è il contrario di integrazione, il contrario di integrazione è disintegrazione e un atteggiamento vetero-leghista pensa di affermare l'identità facendo fuori gli altri”.
La visita al cantiere del tunnel del Brennero - Renzi ha visitato anche il cantiere del tunnel del Brennero a Mules. “A nome del governo italiano dico grazie perché fate parte di un'impresa che farà la storia del territorio e dell'ingegneria”, ha esordito. Rivolto agli amministratori dei territori interessati, parlando della realizzazione dell'opera, il premier ha ribadito che “il governo assicura il suo impegno anche per il futuro: non andremo oltre il 2025, vogliamo rispettare i tempi di costruzione”.
Crisi e futuro - "Se vogliamo costruire il futuro non possiamo esser schiacciati sul presente”, ha continuato Renzi a Bolzano. E ancora: “Io sono considerato il rottamatore che distrugge il passato. Non è così, per me la rottamazione non è cancellare il passato, il passato è fondamentale. Poi c'era una questione legata a politici romani ma non lo ricordiamo qui...”. Poi, sulla crisi: “Non possiamo pensare di uscirne se continuiamo a guardare a chi ha risultati diversi da noi, sull'economia come sulla disoccupazione, come causa dei nostri problemi”.
“L’Italia ha bisogno di fiducia” - Sull’Italia il presidente del Consiglio ha detto: “C'è bisogno di una qualità che il nostro Paese ha perso: la fiducia in se stessi. Abbiamo perso autorevolezza perché abbiamo perso autostima. Per anni l'Italia si è raccontata come un insieme di problemi ma l'Italia non è questo, ci sono valori educativi e culturali come la scommessa sul bello”. Poi una stoccata alla Lega: “Dobbiamo vincere la resistenza che l’identità sia una parolaccia se è il contrario di integrazione, il contrario di integrazione è disintegrazione e un atteggiamento vetero-leghista pensa di affermare l'identità facendo fuori gli altri”.
La visita al cantiere del tunnel del Brennero - Renzi ha visitato anche il cantiere del tunnel del Brennero a Mules. “A nome del governo italiano dico grazie perché fate parte di un'impresa che farà la storia del territorio e dell'ingegneria”, ha esordito. Rivolto agli amministratori dei territori interessati, parlando della realizzazione dell'opera, il premier ha ribadito che “il governo assicura il suo impegno anche per il futuro: non andremo oltre il 2025, vogliamo rispettare i tempi di costruzione”.