Expo: poteri speciali per Cantone, in arrivo il decreto

Politica
Il presidente dell'autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone (fotogramma)

Il testo che il governo dovrebbe approvare dopo le europee dovrebbe dare al presidente dell'autorità anticorruzione poteri ispettivi e sanzionatori. Renzi frena invece sulla possibilità di revoca dei contratti. Frigerio e Paris restano in carcere

Più uomini, mezzi e soprattutto accesso agli atti. E’ quanto dovrebbe prevedere il decreto ad hoc per l’Expo che il governo ha in cantiere per dopo le europee e che mira a mettere il magistrato Raffaele Cantone nelle condizioni di vigilare sull’Esposizione universale. Intanto, sul fronte delle indagini, il gip di Milano Fabio Antezza ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata tramite i loro legali da Gianstefano Frigerio e Angelo Paris, rispettivamente ex parlamentare Dc ed ex manager Expo, tra gli arrestati lo scorso 8 maggio nell'inchiesta sulla presunta "Cupola degli appalti".

L'anticorruzione estende il suo raggio a Expo
- Cantone, a oggi presidente dell'autorità nazionale anticorruzione, sarà commissario dell’evento e perciò obiettivo del decreto è prima di tutto stabilire che tra i soggetti destinatari dell'azione dell'Anticorruzione ci sia anche Expo. Al momento infatti l'Autorità può intervenire solo sulle amministrazioni pubbliche e sulle società dove l'ente pubblico ha il controllo o esprime gli amministratori e quindi Expo è fuori dal suo raggio d'azione.

Poteri sanzionatori e ispettivi
- Il decreto inoltre dovrebbe contenere la nomina degli altri 4 componenti dell'Autorità, posti oggi vacanti, il che limita la possibilità di manovra di quello che è un organo collegiale; ma soprattutto riconoscerà all'Authority un potere sanzionatorio (comminare multe, imporre l'espletamento di obblighi inevasi) e un potere ispettivo, prevedendo la possibilità di utilizzare, in funzione preventiva, la Guardia di Finanza per visionare documenti e verificare connessioni sospette.

Nessuna ingerenza con la magistratura
- Questo non implica ingerenze col potere giudiziario: se c’è reato, interviene il pm. Ma il controllo dell'Authority deve avvenire a monte, prima che il reato sia compiuto e la tangente pagata, cogliendo i segnali di un possibile illecito. Se una società vince 10 gare, questo in sé non è reato e il pm non può far nulla; l'Authority, invece, potrebbe chiedere di verificare, carte alla mano, se la scelta è dovuta solo alle qualità dell'azienda o c'è dell'altro. Per fare questo, però, l'Anticorruzione deve avere quegli strumenti che Cantone ha chiesto a più riprese. E visto che ora ha solo 30 persone, deve contare anche su più risorse e più personale, altro aspetto che il decreto dovrà affrontare.

Renzi frena sul potere di revoca dei contratti - Il premier Renzi, che sottolinea i "poteri di prevenzione" che Cantone dovrà avere frena però sulla possibilità di revoca dei contratti che merita, spiega, una "verifica dal punto di vista amministrativo".

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